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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la impressione finquì iirata a compimento ; slimo pregio dell' opera il non defraudare i posteri della narrazione di (pianto in tale spazio mi ò paiolo degno d'essere registrato , e la quale speiar voglio die sia per riuscir loro di gradimento, prillò tutta di avvenimenti per noi piacevoli e lieti.
   L'ordinanza dell' Intendente de' 14- Genaajo i83i. mi chiama iu prima a fare un cenno delle vicende della coltivazione del riso nel nostro distretto. Introdotta dai Duchi d' Atri e dai Marchesi di Bellaute ne' loro marittimi feudi , la vedemmo lin dal Vescovato di Montesanto estesa alla pianura di S. Alto . Un' industria era questa quanto ulile a riguardai la dal lato finan-ziero , stante lo smercio clic del riso facevasi all' estero , altrettanto nocevole alla jiopolazione ed allo slato sanitario de' Paesi verso il mare , ove più lungamente si mantenne . Iu latti da clic inefficacemente nel 1737. efficacemente nel 17(13. restò limitata alla distanza di due miglia dai luoghi abitali , essi sotto 1' uno e 1' altro rappoito si videro come a colpo d' occhio migliorare . Ma la leggo veniva trasgredita talvolta , violata la prescritta distanza , nò maucavano frodi , denuncie , procedure: sicché nel 1817. anno iu cui il pensiero naturalmente rivolgevasi a qualsivoglia causa di morbi , la semina del riso fu totalmente proibita , ir. vista del discorde parere dei Napolitani professori Luigi Chiaverini e Nicola Covrili , quìi per sovrana commissione venuti all' oggetto , e di deliberazione del Consiglio provinciale uniforme pel divieto. Fin allora non conoscevamo altro riso che 1 ' acquajuolo . Nel 1826. la Società economica ebbe lo prime semenze di riso cinese , chiamalo ancora a secco , perchè non ha bisogno di acqua altrimenti che per irrigazione , giusta il metodo del Sig. Glissane adollalo nel Regno, ed essa ne incoraggiò e promosse la collina , cominciata nel 1837. e divenuta eoosidercvulissi-ma nel i83o. Qual è il bene però, di cui non abusi 1' uomo? Le speculazioni di più copiosa ricolta stimolavano certuni a mescolare i • semi del riso palustre al cinese , e certi altri a reudcre per più giorni stagnante 1' acqua , che avrebbe dovuta essere scorrevole . Si elevarouo quindi iu quell' anno tali e tante querele , tali e tante rimostranze , che iu virtù di ìniiiisleriali , la seininazione de' risi cosi acquajuoli come cinesi venne generalmente proibita nella nostra provincia , coli' ordinanza sopra connata . Nel mese di Gennajo il Marchese di Tomacelli ebbe ad emanare parecchie istruzioni sul modo di alleviare i posi , diminuir le spese e ridurre gli stipendj gravitanti sulle Comuni , in esecuzione del Rogai decreto degli 11. dello , con cui snggia economìa comunale erasi ordinata : doj>o di che , e per edotto di Rogai decreto de' 1 a. Gennajo , ei fè cambio di governo col Commendatore Boiut-ventura Palamolla , Intendente di Apruzzo citra : reciproca sostituzione > consumata in Febbrajo .
   Guari non andò che al nuovo Intendente si aggiunse un sopraccarico d' imbarazzi , nelle misure preservative dal cholèra asiatico , il quale noi i83i. desolava buona parte di Europa. Fu stabilito un cordone lungo la frontiera c le coste , per lo che la permanenza di una Forza armala regolare e ben disciplinata si rendè necessaria nella nostra Regione , iu appoggio delle Guardie urbane e degli allistati abitanti . Iu tale servigio essendosi distinti gli urbani di Colonnella , in numero di g3. coli' aver rinunciato ancora ad ogni giornaliero compenso, ed altri io3. individui di quella -ferra;' l'Intendente ne diede partecipazione al Ministro degli aflari interni , il nunle in data de' 3i. Agosto rispose che avendo rassegnata a S. M. la coudotta dei