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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   - XLY--
   § 12. Pregi e difetti della Storia.
   Letti i dialoghi, chi non ne ha notati dei pregi e dei difetti?  Accenniamone qui alcuni lasciando che il lettore da sé ne scopra altri e non pochi.
   11 Muzii ha incominciato bene la serie dei nostri cronisti spogliandosi dell'amor soverchio del loco natio, che sì di frequente suole traviare dal vero tanti nobili ingegni che si danno il grave incarico di tramandare ai posteri le cose ed imprese memorabili delle regioni e città loro particolari. Egli seguì retti criterii nel compilare la sua storia ricercando sempre le fonti a ragione dei fatti riferiti e ritenendo per tradizione e leggenda ciò che non potè provare altrimenti.
   E meraviglioso che il Muzii, essendo il primo a raccogliere e narrare, poche volte si trovi in fallo anche oggi dopo tante scoperte nuove di monumenti e documenti. E se avviene ch'erri, ciò è indipendente dal suo volere.
   Semplice e candido, la ricerca del vero lo tormenta e, se ei noi rinviene, lo dice e mette in sull'avviso il lettore. Non va dietro ai lenocinli della forma, pensa al fatto, riflette sulle ragioni del fatto, e tutto dice anche con la parola del suo dialetto, con la frase della sua provincia: significa la verità dei fatti con lo stesso termine che gliel'ha rivelata.
   Più che storia sotto questo aspetto è cronaca la sua narrazione e sembra lavoro concepito col candore d'un cronista del trecento. Ond'é che in tante cose

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