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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   Intanto si andavano formando le fonti della nostra storia, molte delle quali sono andate sperdute posteriormente. Ricordiamole, che il Muzii vi attinse e ce n'ha serbate non poche. Gli servirono di prima sorgente le rovine dell'antica Interamnia. Infatti gli parlarono di Teramo ai tempi di Roma ed anche prima reliquie di ediflcii pubblici e privati, monete e medaglie, idoli e statue e lapidi d'ogni specie. 11 Muzii s'imbattè con maggiori fonti per la vita dei tempi di mezzo dalle lettere del sec. VI di S. Gregorio Papa a quelle del sec. XV di Monsignor Campano. Per quei tempi quasi d'ogni luce muti trasse preziose notizie dal Cartolario Apruiino, registro di donazioni, doni, rendite, diritti concessi a luoghi sacri specialmente alla Cattedrale dal sec. IX al XII. Lesse pure il Necrologio, detto Calendario, del Capitolo Aprutino che dava note e cenni dei personaggi della città e del regno e degli avvenimenti principali. Oggi e Cartolario e Necrologio perduti entrambi !
   Cominciano a spesseggiare scritture d'altra specie: bolle e brevi di Vescovi e di Papi; strumenti e contratti tra privati, patti capitoli e leghe fra terre e terre. Segue l'epoca degli Statuti e quasi ogni comu-nello ha i suoi. Gli archivii dei vescovati e dei comuni, delle parrocchie e dei monasteri si fanno ricchi di documenti.
   Altri fonti della nostra storia sono gli archivii privati e pubblici e le opere artistiche e letterarie delle provincie circonvicine di Ascoli, Aquila e Chieti.

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