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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Infatti il Muzii in più luoghi ricorda delle scritture dei registri e dei libri a penna letti da lui o da altri, ma noi non conosciamo i nomi dei loro autori, né i titoli speciali, forse ignorati anche dal Muzii, perchè spesso andavano anonimi e perivano coi loro scrittori. Quindi avanti del Muzii non abbiamo nome di scrittore a ricordare che di proposito abbia scritto e mandato a noi memoria degli avvenimenti. Solo del tempo antico alcuni classici latini e greci tramandano lontane e preziose notizie cl'lnteramnia. Dopo il ricordo d'Apruzio fatto da S. Gregorio Magno dobbiamo venire fino al grande umanista Monsignor Campano per incontrar un nome di scrittore delle cose nostre.
   Egli storico e poeta predilesse la bellezza dei nostri luoghi e i suoi scritti presso i posteri ne sono splendida prova. E nei pochi anni che vi stette comprese la grandezza d'Interamnia e lAbruzzo forte e gentile del suo tempo, e passò alla posterità col titolo: L'Episcopus Aprutinus (i).
   Dopo di lui il Muzii, e dopo il Muzii, i Cronisti Teramani.
   (l) Nacque nella Campania ; fu vescovo di Teramo dal 1463 al 1477. Veggasi il Palma. Voi. II, e G. Lesca: Gio. Antonio Campano, detto 1' Episcopus Aprutinus. Pontidcra. Ristori. 1892.

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