vocato dei poveri della nostra Regia Udienza. Scrisse una Topografìa della nostra regione e un discorso cronologico sopra de' vescovi della Città di Teramo, detti Aprutini. La Topografìa andò tosto smarrita e il Discorso è lavoro buona parte di fantasia e il rimanente un zibaldone di stucchevoli episodi e digressioni. Il Palma bollò di santa ragione il Riccanali « il quale non di /mona fede e per errore, ma maliziosamente e di proposito, accecato da intemperante amor di patria, osò mescolare il falso col vero ». Ond'è che questo cronista poco giovò alle patrie ricordanze. Quanto diverso dal Muzii e dagli altri nostri, giusti estimatori del giusto e del vero !
1733-1816. Domenico Giordani lasciò molte operette morali, religiose e filosofiche, ma qui trova luogo a ricordanza per la sua cronaca: Memorie ¡storiche dell'antica città di Teramo in Abru{{0, ne' più remoti tempi detta Pretu\io ed Interamnia, poi Abrado ed oggi Teramo. Scrisse senza critica, anzi bevve grosso anche le invenzioni del Riccanali; quindi nulla meritò del passato, rimpastò il Muzii e il Tullij; ma dei tempi a lui vicini e dei suoi lasciò molte notizie ed ebbe la sua importanza. Notiamo che il titolo della sua opera ha suggerito quello della Storia del Palma, sebbene non felice né l'uno, né l'altro fi).
(1) Ai cronisti ricordati si potrebbe aggiungere, se si conoscesse qual cosa di certo, Simone Pellicciente che pare abbia scritta la Storia delle famiglie teramane. So benissimo che la scrivesse, dice il Tullii a pag. 97 del suo Catalogo, ma, soggiunge, non ho avuta la sorte di ritrovarla.