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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   - LV -
   pline ebbe molte benemerenze, ma la maggiore se la conquistò due anni prima della sua morte con la pubblicazione della sua Interamnia Pretura, frutto di profondi studi e lunghe ricerche.
   Le raccoglie, le feconda, le estende un suo ammiratore, un suo amico, il Palma che degnamente chiude la serie dei nostri cronisti aperta col Muzii e merita che qui se ne dica in particolare.
   § 16. Nicola Palma.
   1777-1841. Egli viene dopo il Muzii ed il Delfico per ragione di. tempo, ma, se non primo, eguale fra loro per l'importanza della sua Storia Ecclesiastica e Civile della città e diocesi di Teramo. Nacque a Campii da nobile ed antica casata e vi ebbe la prima coltura di Lettere, Filosofia e Matematica da Michelangelo Cic-coni, altro egregio uomo del Teramano nato nella terric-ciuola di Morro D'Oro. Nel 1798 si portò a Napoli per proseguirvi gli studi; ne partì presto e in patria si rese sacerdote. Ma nel 1802 tornò di nuovo alla Metropoli delle due Sicilie e vi si laureò in diritto civile e canonico. Tornato ebbe molti uffici nella sua Campii. Nel 1807 vi recitò il panegirico per Napoleone il Grande.
   Nell'anno appresso cambiò la città ed il canonicato di Campii con la città e il canonicato di Teramo, dove venne a stabilirsi con tutta la famiglia. Nella città adottiva si guadagnò tosto gli animi dei superiori e dei

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