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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   slaudo nel fondo del vaso alcuni dei metalli, che avete detto e tra l'altre cose, che in mia presenza furono trovate, fu un leoncino di oro di bella rattezza, colla coda rovesciata sopra la schiena.
   Giul. Ora simile trovata cominciò fin dall'anno 1540, non solo nel luogo, che ho detto, ma venticinque passi più giù verso la marina similmente nel letto, ed anche fuori del letto, nel piano della possessione di Fulvio lacomelli; e vi si sono trovate, non già continuamente, ma da tempo in tempo medaglie di argento, cred'io, di tutti i consoli romani, e tra le segnalate di Anco Marzio, IV Re di Roma, e di Giurba Re di Mauritania. Vi si sono anche trovate molte figure di bronzo di tulio rilievo, di uomini, di animali, di uccelli; gemme di valore; oro, ed argento lavorato, benché non in gran quantità; grossi pezzi di piombo, e di bronzo, ed un incredibile numero di medaglie, e monete di bronzo, e di argento di tutti gl'Imperatori, eziandio di quelli, che facevano residenza in Costantinopoli, cominciando da Giulio Cesare fin ad Onorio, al tempo del quale Roma fu per forza presa, saccheggiata, ed abbruciata da Goti, e fra queste una di argento dell'Imperatore Ottone, della quale si fa gran conto.
   Rob. Voi che vi dilettate di medaglie so che a vostro modo ve ne siete accomodato.
   Giul. Ne ho avute molte, e molte, e delle segnalate, ma ne sono stato troppo liberale; solo presentemente me ne trovo averne quattro in mio potere, che, per averle trovate Io stesso, non me ne son voluto privare. Una è di Cajo Caligola, nel cui rovescio sta una corona civica con lettere: Ex S. C. ob Cives Servatos (1). Due assai beile di Adriano, ed una di Gordiano il Giovine. Posso anche mostrare monete di bronzo, negi'istessi luoghi trovate, le quali ancorché siano tenute in poco conto, Io l'apprezzo per essere d'Imperatori continuati; cioè di Valeriano, di Gallieno suo figlio, di Claudio IL, di Tacito, di Probo, di Nutneriano, di Diocleziano, di Massimiano, di Massimino, di Massenzio, di Lucinio, di Costantino Magno, di Crispo suo figlio non già Imperatore, di Costante, e Costantino, fratelli, di Valenliniano, di Va'ente, di Graziano, di Valenziano II.,
   (1) Ex S. C. ob cives servcitos ; per decreto del Senato per aver salvato i cittadini.

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