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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   per la sua grandezza riputata un altro mondo, nella quale erano, e sono in questi nostri tempi i regni di Norvegia, di Gozia, di Svezia, e dei Vandali, e vi sono Fi land ia, Bodia, Scrifìnia, Lappia, e Fi-nacchia, provincie tutte amplissime. Dai quali Regni e Provincie ebbero origine i Goti, dei quali parliamo; li Vandali, e gli Ertili, gli Alani, i Longobardi, e credo, i Borgognoni, i Vasconi , i Normanni, i Bertoni, popoli tutti stranieri, che hanno infestata l'Italia, la Spagna, e la Gallia, ed imbastarditi gli antichi loro costumi a ben procedere (1).
   Rob. Come vennero in Italia ?
   Giul. Vel dirò. In questa Penisola, por essere esposta a tramontana, e per conseguenza ad eccessivi freddi, gli Uomini vivono lungo tempo, e quasi del continuo sani, e gagliardi ; e le Donne, perchè bevano la Cervosa, dicono, che sono notabilmente feconde, e perciò le Genti crescono in gran numero. E perchè a quel tempo, del quale ragioniamo erano rozzi, e mal pratici di coltivar la terra, e non bastando per il vitto a tanta moltitudine, quel che per altri mezzi si procacciavano, per non morire di fame, di tempo in tempo si faceva scelta, o si cavavano a sorte le famiglie, alle quali toccava sgombrare il Paese, e procacciare nuove stanze. Onde fin dal tempo di Cesare Augusto cominciarono a calare nelle provincie romane, dimorandosi ora in guerra, ora in tregua ed ora in pace, stipendiate dagl'Imperatori fin all'anno di nostra salute 407, nel quale, provocali da Stellicone un dei primi capitani dell' Imperatore Onorio, che assai lungo sarebbe raccontare la cagione, e tutto il successo, vennero a rottura co' Romani ; e ritrovandosi nella Pannonia, ora della Ungheria, elessero per loro re Alarico, valoroso soldato, e capitano della Famiglia de' Baldi, o dopo molte znfFe e battaglie, che in quattro anni ebbero con i Romani, finalmente nel giorno di Pasqua del 411, in un atrocissimo fatto di armi, i Romani furono superati e posti in fuga, ed indi gran parte d'Italia posta a sacco, ed a ruina. Se ne vennero poi in Roma, e dopo averla tenuta quasi un anno assediata, il di primo di Aprile dell' anno 412 di nostra salute
   (1) La confusione dell'origine di questi diversi barbari devesi al tempo che il Muzii scriveva.

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