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niano minore suo (1) Nipote, che poco dopo, che fu assunto all'Impero divenne pazzo, onde il tutto era governato dall' Imperatrice Sofia sua Moglie. In questo mezzo Narsete se ne stava Presidente in Napoli, indi governando tutta l'Italia, si godeva la pace che con tanta fatica s'aveva acquistata. Ma alcuni cortegiani, ch'erano invidiosi della sua gloria, 1' accusarono falsamente ali' Imperatrice, la quale essendo poco accorta, e di facile levatura, non pensando più oltre, richiamò Narsete a Costantinopoli, scrivendogli lettere ripiene di contumeliose parole, e tra le altre , che tornasse a dividere i pennacchi, a filar lane, ed ordir tele insieme con l'altre Femine della sua Corte. S legnato di questo parlare Narsete, essendo magnanimo, e generoso, le rescrisse: Io tìlarò, ed ordirò tal tela, o Sofia, la quale nè tu nò il tuo pazzo marito, nè quei, che ti consigliano, potrete stricare giammai. E cosi chiamò alla distruzione d'Italia Alboino Re de' Longobardi, che a quel tempo dominavano nella Pan-nonia, il quale con una innumerabile moltitudine di gente e di famiglie nell'anno 508 vi entrò, e dopo vari successi la soggiogarono tutta, facendola dai loro nomi chiamar Lombardia, e pose la sede regale in Pavia, e le provincie, alle quali avevano mutali gli antichi nomi, divisero in Ducati, ed in Marchesati, ponendo un duca in Torino, un altro in Spoleti, un altro in Benevento, un Marchese in Trevigi, ed un altro in Ancona.
12.
Roh. Questi popoli detti Longobardi donde traggono l'origine? Perchè sono così chiamati ?
Giul. Dall'istessa Penisola detta Scandinavia , della quale, parlando dei Goti, abbiamo fatta menzione. Ma nei proprii paesi non erano nominati Longobardi; se non che, essendo a questi, che sono così detti, toccato a sorte a dover sgombrare il paese, e calando verso la Germania, fu loro impedito il passaggio; e bisognando venire al fatto di armi cou quei, che lo impedivano, per dimostrare
(1) Di Giustiniano 1., successore del quale fu Giustino.