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Poi, avendo lasciato fuori di Pavia Bernardo suo cugino, se ne venne in Roma, ove, dal sommo Pontefice con grande amorevolezza fu ricevuto, e nella Chiesa di S. Pietro, avanti l'altare di esso Santo, giurarono primieramente il Papa, ed esso Re, e poi i Romani ed i Francesi, di serbare tra loro perpetua amicizia, e confederazione. Fatto questo se ne tornò in Pavia; la quale nel sesto mese del suo assedio nell'anno 776 fu presa, e Desiderio spogliato del Regno, e mandato in esilio in Lione di Francia. Alla fine dell'assedio di Pavia, i Longobardi, ch'erano in Spoleti, in Rieti , e negli altri luoghi dell'Umbria si resero al Pontefice, ed al loro esempio gli Anconitani, i Fermani, quei di Osimo, e tutti gli altri, fuorché Grimoaldo Duca di Benevento genero di Desiderio, che trapassando i termini del suo Ducato, cominciò a danneggiare i sudditi di S. Chiesa. Sdegnato di ciò, Carlo gli mandò sopra Pepino suo figlio, che primieramente prese la Città di Chieti, a qual tempo suddita al Duca, e la diede a sacco ai soldati; ed indi partendo guadagnò Ortona a mare, e Lucerà di Puglia. Venendo poi al fatto di armi con Grimoaldo lo vinse, e fé prigione; che sentendo di questo acerbo dolore fra pochi giorni venne a morire, circa 1' anno di nostra salute 778. Si visse poi in Italia alcuni anni pacificamente. Ma, essendo succeduto ad Adriano nel Pontificato Leone III. fu da alcuni Romani falsamente calunniato non senza suo gran pericolo , e per questo ebbe similmente ricorso a Carlo, che se ne venne subito in Roma, e liberò Leone dalle insidie, che i Romani gli avevano tese, onde il Pontefice avendo considerato i tanti beneficii, che il Re a-veva fatti alla Chiesa, e vedendo, che gf Imperatori di Costantinopoli malamente difendevano i Pontefici Romani, e 1' Italia ; che a tutte le ore or da uno, or da un altro erano molestati; con consentimento, anzi ai prieghi del Popolo Romano, ed anche perché così a Lui pareva essere espediente, l'elesse Imperatore, e nella Chiesa di S. Pietro del diadema imperiale il coronò, gridando : Karolo a Deo coronato, magno et pacifico Imperatore Romanorum, vita et Victoria (1). E nello stesso atto furono pronunziati, ed unti, Re d'1-
(i) Vita e vittoria a Carlo Angusto, coronato da Dio, grande e pacifico imperatore dei Romani. Questo fu net Natale del 799.