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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! a disposizione la copia del volume. [Home Page]
vedere, li discendenti di Tancredi s'impadronirono di Sicilia, di Calabria, di Puglia, di Terra di Lavoro, di Basilicata, di Otranto, facendosi chiamare il più supremo di ioro, or Conte di Sicilia , or Duca di Puglia, ed or di Calabria. Succedendo poi in questi stati nell'anno 1125 Ruggiero, di tal nome quarto nella stirpe dei Normandi, e vedendosi padrone dell'Isola, e delle provincie che ho detto, insuperbito di tanta potenza aborriva i titoli di Duca, e di Conte ; onde di propria autorità si titolò Re d'Italia, ed il dì 15 di Maggio di detto anno si fe' ungere, e coronare in Palermo di Sicilia dai Vescovi di Benevento, di Salerno, e di Capoa. trovandosi presenti molti Signori, e Baroni dell'Isola, e di questo Regno. Era a quel tempo Sommo Pontefice Calisto II., il quale non volendo comportale, che Ruggiero si avesse usurpato il titolo di Re, conciossiaché simili titoli dipendevano, o dalla Sede Apostolica, o dagl'Imperatori, deliberò muovergli guerra; ma sopraggiunto da morte, il suo pensiero non ebbe effetto. A Calisto succedette Onorio II., il quale, benché avesse la medesima intenzione tuttavolta temendo che se partiva da Roma, non vi fosse successo qualche tumulto, lasciò l'impresa. Ma Innocenzio similmente di nome II., che succedette ad 0-norio, spinto dalla medesima ragione nell' anno 1130 con grosso e-sercito andò a S. Germano, che a quel tempo era assediato da Ruggiero; al quale, essendo colto improvviso, fu forza ritirarsi dall'assedio, ed andare a salvarsi a Galluccio , ove dall' esercito del Pontefice sarebbe stato debellato, se da Guglielmo suo figlio non fosse stato soccorso. Or venendo Guglielmo al fatto di armi coll'e-sercito ecclesiastico, Io ruppe, fe' prigione il Papa ed i Cardinali , che con lui erano, e liberò il padre da imminenti pericoli. Ma Ruggiero mosso dalla santità del Pontefice, e dalla sua dignità, e maestà, lo lasciò subito libero, permettendo che col suo Collegio andasse ovunque volesse; onde il Papa, per rimunerarlo di tal beneficio, sebbene era mosso con intenzione di torgli quanto possedeva di quà dal Faro, gli concedette Napoli, che fin a quell'ora era stata dominata dagl'Imperatori di Costantinopoli, e gli altri stati, e Provincie, che per prima possedeva, con condizione però , che non si titolasse Re ma Duca di Calabria, Conte di Puglia, e di Sicilia, e Principe, di Capoa. Ma mentre Innocenzio era occupato in questa guerra, ed essendo passata in Roma la nuova della sua prigionia,
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