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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   ta, il Conte diede il restante in preda ai soldati, poi comandò che si abbruciasse tutta, e che nò meno alle Chiese si avesse alcun riguardo, e che quelle case le quali per la forza del fuoco non fossero cadute a terra, fossero a furia di macchine e d'istrumenti atti a tale effetto equate al suolo ( sta scritto in una memoria di quei tempi ), desù'uerelur. E così fu eseguito, essendo abbruciata, e spianata tutta, fuorché due Cappelle della Chiesa Cattedrale, sopra una delle quali era stato ascoso il corpo del glorioso S. Berardo, che per miracolo di Dio, piamente credendo, non furono tocche dal fuoco. Restarono anche in piedi i muri della Chiesa di Santa Maria a Bi-letto, ed un'altra, che poi fu eletta Catedrale nuova, ed i muri di tre o quattro case che fin a questi nostri tempi si discernono dalle altre.
   Rob. Onde nacque nei Cittadini cosi perfida ostinazione ?
   17.
   Giul. I cittadini principali per la maggior parte discendevano da Longobardi, e da Francesi (1), tra i quali ci erano alcuni Signori con titoli di Conte, e molli soldati vecchi affezionatissimi degl' Imperatori Germani, dai quali erano stati stipendiati, e notrili, e confidando nelle proprie forze, nella copia delle vettovaglie, nella fortezza della Città, secondo quei tempi, e con speranza che il Conte, infastidito dal lungo assedio, se ne andasse via (2). Ma ebbero da fare con un altro più ostinato di Loro, che non si curò della morte di molti soldati suoi, per incrudelirli poi non solo nelle case, e contro le genti armate, ma contro le Chiese, donne , fanciulli , e vecchi, che in quel primo empito furono trovati. Fe' poi il Conte dar bando della vita a quei Cittadini nobili, ch'erano fuggili, promettendo grossa taglia per ciascuno, che vivo gii fosse dato in mano; proibì anche
   (1) Dai Franchi.
   (2) Divece di confidando, leggerei', confidavano , e innanzi a con speranze, metterei: avevano.

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