la Città non si riedificasse, onde molti della plebe si presero volontario esilio, ed alcuni, avendo licenza dal Conte , abitarono chi in tenne (1) e chi in capanne, in quella pianura avanti la Chiesa di S. Angelo a Popoli, a quel tempo abazia dei Monaci di S. Benedetto, oggi chiamata Santa Maria delle Grazie Convento de PP. Minori Osservanti di S. Francesco.
Rob. Non mi posso contenere di lagrimare pensando alla grande strage e crudeltà usata dal Conte, la quale non sò se la simile da barbari si fosse aspettata.
18.
Giul. Fu grande veramente, essendo cristiano il Conte , ed i soldati.
Rob. Or quando la Città fu distrutta era situata nel luogo, ove sta oggi ?
Giul. Si, dalla metà in giù verso Oriente in questo modo. Avevano principio le mura, che miravano verso occidente poco sopra la porta Vezzola, fendendo a dirittura, la Piazza della Città antica, la loggia terrena del Palagio del Vescovo, la Chiesa Catedrale, le nuove case del li Cosmi, delli Porzii, la strada della Costa, le case delti Trimonzii, delli Corradi e delli Fedeli, ed indi lasciando la Chiesa di S. Spirito fuori la Città, voltando a mezzo giorno a dirittura della piccola Chiesa di S. Pietro, ove era una Porta della Città, detta della Quercia, poi tiravano in giù, congiungendosi con le muraglie, che ora stanno in piedi non discosto dalla Porta di S. Spirito, e tiravano a dirittura trapassando, ove ora è il fosso della Città nuova a man destra della Porta Regale, e si giungevano con le muraglie di Angelozzo Tullii, e Gio: Francesco Urbani, in piedi delli quali, si dice, ch'era la Porta di S. Giovanni, ed ivi rivoltando ad Oriente in piedi l'Orto de' PP. Osservanti , fuori del quale si vedono i vestigi del fosso della Città vecchia, e rivoltando a Settentrione tiravano in su a Porta Vezziola.
(1) Tende.