da Benevento, e venuto con lui al fatto di armi l'ultimo di Febbraio di detto anno, ruppe l'esercito ed uccise Manfredi. Avuta questa vittoria Carlo ebbe anco tutti i luoghi del Regno, fuorché Luceria, ove i Saracini si erano ridol.li, e fortificali , e se ne stava pacifico in Napoli, attendendo a rassettare le cose del Regno , già tutte conquassate, e disordinate nei dieci anni che Manfredi l'aveva tiranniz-zato. In questo mezzo Corrad no Figlìol di Errico Primogenito dell'Imperatore Federico, Giovanetto di 15 anni, pretendendo il Regno, esser suo leggittimo Erede di Federico, e di Corrado, se ne venne in Regno con un grosso Esercito, accompagnato dal Duca d'Austria suo parente pur giovanetto. Ma incontrato con un altro esercito dal Re Carlo, ed azzuffati insieme il dì 24 Agosto 1208 dopo un crudo fatto di armi, Carlo restò vittorioso, e Corrado, ed il Duca d'Austria fuggirono sconosciuti, e furono poi presi in Asturi Terra di Campagna di Roma, e presentati a Carlo, il quale dopo averli tenuti piìr di un anno prigioni il dì 26 d'Ottobre del 1269 fé' all' uno ed all'altro tagliar la testa.
Rob. Nei dieci anni, che Manfredi tenne il Regno, e nei tre di Carlo non accadè cosa alcuna in questa Città degna di sapersi ?
Giul. Non ho letto pur un verso, che faccia menzione di Manfredi nò del suo tempo, nò altra scrittura fin all' anno 1270, dalla quale vengo in congettura che in questa Città, e nel suo contorno ci fossero travagli di guerra nella venuta di Corradino , ancorché dagli Scrittori delle istorie non se ne faccia menzione, e ciò dico, perché nei medesimi tempi fu levato il Corpo del glorioso San Berardo da quell'altare, nel quale dal Vescovo Aitone I. era stalo riposto, e da un divoto sacerdote per sospezzione che in quei garbugli di guerra non fosse maltrattalo, ascoso sopra la Cappella di S. Getulio , nella quale fu anche conservato , quando la Città fu distrutta.
Rob. Che contiene la scrittura dell'anno 1270 ?
Giul. Contiene che un Commissario dato dal Re Carlo pone in possessione il Sindico di questa Città di Teramo del Castello Mor-ricone, Pro eo (recitando le proprie parole della scrittura) quocl Berardus de Morricono Dorninus diati ce/siri prodiior Regiae Majcdtatis uufagercu ah ipso castro curri Theutonicis, et aiiis in-