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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ejus anno nonodecimo Inventimi est Corpus Beatissimi Berardl Episcopi, et confessoris per Venerabilem Patrem Dominum Ro-gerium Episcopum cum maxima devotione, reverentia, et solem-nitale, anno Praesulatus sui secundo feliciler Amen. Talché regnando Carlo il Maggio dell'84 viene a dimostrare non esser vero, che morisse in Febraro precedente, tanto più che noll'istesso libro oltre a molte altre memorie, appare scritta la morte del Re Carlo con queste parole. Obiti Carolus Rex Siciliae die sexto Januarii 1285 (1).
   Rob. Ora è la prima volta che ho notizia di questa seconda transazione del Corpo di s. Berardo.
   Giul. Io so, che più di una volta avete veduto mostrare nell'ottavo giorno di Maggio il Corpo, ed un braccio coperti con buone lamine di argento di questo glorioso Santo nella stessa loggia e con l'istessa solennità, allegrezze, e giubilo, che si mostrano il giorno della sua morte. Il qual giorno ottavo di Maggio dai Canonici, e Clero Aprutino si solennizza per memoria dell' invenzione del suo Corpo.
   Rob. Questa devota memoria dovrebb'essere più pubblica agli uomini, che come un'altra volta ho detto prima di quest'ora non ho saputa.
   Giul. Se non l'avete saputa Voi, nella Città, per tutto il contorno è notissima.
   Rob. Lo credo. Ora ditemi chi succedette nel Regno dopo la morte del Re Carlo ?
   13.
   Giul. Il Figliolo nomato similmente Carlo, il quale essendo stato preso come ho detto dall'armata del Re Pietro, si trov va prigio-in Aragona, quando il Padre morì, mandatovi    (1) Questa data messa fuori dal Muzii è giusta e viene seguita da tutti gli storici moderni.

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