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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   il Rettore posto dal Vescovo al governo della Città, eh' era d' A-scoli (i), ma per la scabrosità della scrittura non ho mai potuto leggere il suo nome, avendo fatta scelta di alcuni giovani coraggiosi, e ben annali, contro la volontà, e proteste del Magistrato, uscì fuori ad assaltare il Campo, ma ne ebbe la peggio, perdendo due Corsieri, e restando Egli prigione, che poi si riscattò con mille scudi di taglia. Ala il Legato Apostolico, che risedea in Napoli, avuta notizia della temerità, ed arroganza di Gualdieri, vi mandò Roberto Conte Agalantese (che similmente col legato, e con Maria Figlia del Re di Ungheria, e moglie di Carlo II. teneva il Bajlato del Regno) il quale ci venne con un squadrone di gente d'armi, e pose in fuga l'esercito di Gualdieri, ma quel che di lui avvenisse non ho trovato. Ed il quinto di Giugno 1280 per sentenza ed atto pubblico furono dichiarati ribelli della Chiesa Romana, e degli Eredi del Re Carlo I. i Signori di Verruti, Podiolo, Tezzano, Joanello, Melatino, Muliano, Poggio Rattieri, Rocca Tonisca, Frontino, Miano, Capratico, e Forcella. E (2) conceduta licenza agli Uomini di detti Castelli di poter sicuramente venire ad abitare in Teramo, ove fossero difesi dai detti Signori, e da ogni altro che molestarli volesse.
   Rob. Credo che con la giunta di queste genti la Città crescesse assai di Popoli.
   Giul. É vero, e ciò dico per aver lette quattro caotele scritte in carta pergamena, e stipotate il Gennaro dell'anno 1287, nelle quali si sottomettono a questa Città gli Uomini dei Castelli , che ho nominati, ed anco dei Villaggi di S. Giovanni in Penili, e di altri luoghi, e nel mese di Giugno di detto anno un Signore (credo Io de Ribellati) ratifica per atto pubblico certe donazioni e patti con la Città, del quale vo' leggervi la copia. In De> nomine Amen. Anno In-carnationis ejusdem 1287 die vero secunda mensis Junii. Domi-nante Excellentissimo l'irò Domino Carlo Juniori eie. Nos Leopardi^ de Auximo Judex Cìnitatis Terainì Thomasius de Mon-
   (1) Era Podestà di Teramo l'ascolano Boncambio di Monaldo. Palma, Cap. 36.
   (2) fu

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