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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   17.
   Ora tornando alla nostra Istoria dico, che al tempo della Regina Giovanna, anzi assai prima, regnando il Re Roberto fu Vescovo iu questa Città Nicolò degli Arcioni (I) nobile Romano, il quale nel 1332 fe' ampliare la porta Maestra della Chiesa Catedrale, ed ornarla di colonnette, di statue, d'intagli di lavori di Musaico, ed altri ornamenti, come più volte credo, che abbiate veduto ed ogni ora potrete vedere. Al tempo anche di questo buon Vescovo fu fabbricata la nave superiore di detta Catedrale, ed Egli fabbricò la Cappella dedicata al nascimento del nostro Signore, ora fatta ufficiare dalla Compagnia delle Donne, cognominata Maria Vergine nostra Signora, qual Cappella era chiusa con una cancellata di ferro, che si poteva serrare con chiave, e la dedicò per sepoltura de' Pontefici. Volse anche il detto Vescovo essere sepellito in detta Cappella siccome fin ai tempi nostri (2) si vede la sepoltura col suo ritratto di marmo con questa iscrizione. Hic requiescit Dominus Nicolaus de Urbe Episcopus Aprulinus, qui obiit anno nomini MCCCLV (3). Fe' anche prima che morisse fabbricare nel muro a man destra di detta Cappella a vista delle Genti una gran pietra, nella quale stanno intagliati li seguenti versi.
   Urbe sola fato vocem intulit Àrchion
   Quem lar Patris habet proprio sub nomine Colavi
   Et geminis decem secundus Arce Monarcus
   Joannes cathedrat laetum sub teneris Annis
   Pontificat lustris pluris, quam iste septenis
   Et vixit multo populi sub farnine foelix
   Hic iacet in Aula dicala mimine sancto
   Quos ima dies par poena locusque peremit
   Ad gloriavi parem gladius nec deficit idem
   (1) Poc'anzi lo lia detto Arcione.
   (2) Ai nostri non vi si vede.
   (3) Qui riposa Don Nicola di Roma Vescovo Aprutino, il quale morì l'anno del Signore 1355.

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