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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Giul. Entrò Luigi in Italia nell'anno 1382, e calando per la via di Romagna, di Umbria, e del paese dei Marsi, per la quale s'impadronì dell'Aquila, ed ivi andarono a trovarlo 1 tre Conti, che alla venuta del Re Carlo s'erano partiti dal Regno: poi, come vincitore, senz'avere alcuno intoppo se ne calò nella Puglia , fermandosi a Barletta, ove le genti del Re Carlo, che gli furono sempre al flanco, lo sforzarono al fatto d'Arme (e ciò fu due Anni dopo, eh' Egli entrò in Italia) nel quale restò fracassato il suo Esercito , ed Egli percosso di cinque ferite, se ne fuggi a Bari, d'onde per mare andò a Bisceglia, ed ivi piuttosto per passione di animo per 1' esercito rotto, che per le ferite passò all'altra vita, ed i Francesi , che nella rotta restarono vivi dissarmati, e mendicando, tornarono in Francia. Dopo la morte di Luigi il Re Carlo cavalcò per lo regno, riducendo a sua divozione le Città, che nella venuta di Luigi a Francesi si erano date. Si ridusse poi in Napoli, ove andò anco Papa Urbano, a congratularsi personalmente della Vittoria, ed a cercare, che Carlo dasse la possessione del Ducato di Capoa a Butillo suo Nipote, pretendendo, essergli stato promesso in Roma, quando da lui fu investito, e coronato del Regno. Ma accortosi il Papa dai prolongamenti d'oggi in domani, che il Re aveva poca fantasia di sodisfarlo, vennero ad incompetenza fra loro; Onde il Papa se ne andò in Nocera di Pagani, ed ivi fabbricò un processo contro Carlo, e lo citò con intenzione di privarlo del Regno. Dall'altra parte il Re trattò con alcuni Cardinali di deponer lui dal Papato , ed essendo andato con buono esercito a Nocera, ruppe i soldati ecclesiastici, fe' prigione Butillo, e costrinse il Papa a fuggirsene in Bari, avendo prima che partisse di Nocera fatto pubblicar la Bolla della privazione di Carlo del Regno.
   Rol). Par che Carlo usasse ingratitudine verso il Papa (essendo possiam dire, Re per lui), in non voler concedere a suo Nipote una semplice Signoria.
   Giul. Noi non abbiamo a conoscere queste cose. Forse che il Papa, essendo di natura rozza, e dispiacevole, cercava imperiosamente, e con troppa arroganza l'intento suo, ovvero il Re, avendo

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