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Costui fé cavare, ed edificare la Cappella sotterranea della Catedrale, volgarmente detta la grotta. Si trova memoria di lui in una gran pietra levata da una porta di detta Cappella, ed ora conservata nel cimiterio con queste parole Dominus Iacobus de Teramo Episco-pus Monopotitanus fecit facere liane Cappellani Anno Domini 1392 (1).
Rob. Non si fa menzione del cognome di questo Vescovo, ne meno di F. Berardo ?
Gìul. Io non sé, che trascuragine era a quel tempo di questo Vescovo, Egli stesso intagliar la pietra, ci pone il suo nome, e tace il cognome. Il quarto fu Pietro de Valle Vescovo Aprutino, la cui arme (che un Agnus Dei) in molti luoghi della Città si vede dipinta, ed intagliata. Al tempo di questo Vescovo furono fatte, e fabbricate le botteghe, che stanno nel fronte della Catedrale verso Settentrione, siccome ne fa fede una scrittura sopra dette botteghe nel mezzo del fronte, che così dice: Omnes Mae Apotecae fuerunt facte tempore Reverendi in Xro Patris, et Domini, Domini Petri de Valle de Teramo Episcopi Aprutinì Anno Domini 1381 quintae indictionis (2). Ci sono anche in detto fronte alcuni quadri e tra gli altri in uno sta dipinto un Personaggio, che siede con una bacchetta nella destra mano, ed un libro aperto sopra il ginocchio si. nistro, ed un'altro Personaggio in piedi vestito di rosso, che colla destra giura sopra il libro, e con la sinistra piglia la bacchetta: a lato del Personaggio in piedi stanno i paggi, e servitori, e due trombetti sonando.
Rob. Che cosa rappresenta questa dipintura ?
Gìul. Anno detto alcuni, che il Personaggio, che siede rappresenta il Vescovo della Città, e quel che sta in piedi il Governatore posto da lui, il quale piglia la bacchetta del Governo, e giura sopra il libro, di bene amministrare il suo ufficio. Ma Io son di opinione, che Colui, che siede, rappresenti il Re Guglielmo [essendo li suoi vestimenti più tosto Regii, che Episcopali] che diede in Feodo
(1) Per questi ed alivi personaggi della nostra storia reggasi il V volume del Palma.
(2) Oggi non vi si legge più.