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la Giltà distrutta al Vescovo Guidone, che sta in piedi vestito di rosso, e piglia la bacchetta dell'investitura della Citta, e giura fedeltà, e vassallaggio, ed il Popolo di Teramo, che uscirono incontro al Vescovo dop ) che la Città fu distrutta, quando da S. Flaviano se ne veniva alla volta di Teramo, ed i Castelli, che stavano dipinti sotto detti quadri siano quelli, dai quali di tempo in tempo vennero le genti ad abitare nella Città.
Rob. Ha del vero simile, perchè se quei che siede rappresentasse il Vescovo saderia in abito episcopale, e con la mitra in testa, e l'esser dipinto vestito di rosso il personaggio in piedi, non è fatto senza industria, ed arte, per dimostrare, che il nostro Vescovo può, e gli è lecito vestir di porpora. Or seguite chi fu l'altro Vescovo.
Givi. Il quinto del quale Io ho la notizia fu Corrado Melatino, del quale trovo scritto le seguenti parole in una pietra levata da un'antica Cappella, al tempo, che, per abbellire, e slargare la Chiesa furono guaste tutte le Cappelle antiche di tal tenore. liane Cap-pellam fieri fecit Sir Antonius Blasli Angeli Canonicus Aprutinus, et Preposilus Sancte Agnetis prò anima sua ac Patris et Matris ipsius, et per ipsurn dotatam tempore Reverendi in Xro Patris, et Domini, Domini Corradi de Melatino Episcopi Aprutìni sub Anno Domini MCCCC. Il sosto fu F. Giovanni Camponeschi dell'ordine de Minori Osservanti di S. Francesco. Il quale fu Vescovo nella Città di Modola 1' anno... (1) Il settimo si chiamò D. Marcantonio Riccanale Dottore dell'una, e dell'altra legge, e fu Vescovo nella Città di Vigevano, e con questo finisco di-ragionare de Vescovi. Fiori anche in questi tempi Giacomo della Famiglia Tezzana di questa Città Dottor di Medicina celebre per tutta l'Italia, del quale, e della Dottrina sua si fa più volte menzione nel Calendario. Fu anche eccellente in pittura, ed in miniare i libri di carta pergamena, Agostino di Leonardo, siccome ne fanno fede i grandi libri antiibnarii della Chiesa Catedrale, ma più di ogni altro si vede la sua rara eccellenza negli antifonarii di S. Maria a Propizzano, in uno de quali nel
(1) Manca Vanno 1654. Quel che si dice di questo Vescovo e del seguente è interpolalo. Se ne discorre nella Prefazione.