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con lo loro discordie erano cagione delle afflizioni, calamità, tribu-lazioni, mine, e povertà degli altri Cittadini, che avevano desiderio di vivere in paese-
Rob. Oh ben avventurate quelle Città, ch'essendo edificate sotto benigne costellazioni sono aliene da queste infelicità !
Giul. Non è vero, che le costellazioni siano caosa della malignità, iniquità dell' Uomo, ma Egli stesso l'Uomo è maligno, ed iniquo, perchè cosi vuole. Ma non mi fate entrare in tale ragionamento, che, per esser di lungo discorso, mi darebbe assai da dire, ma seguiamo la nostra istoria.
8.
Rob. Il Conte Antonio fu accettato Signore nella Città?
Giul. Solo in un libro di carta pergamena titillato il Calendario, conservato nell'archivio della Catedrale, nel quale stanno notate alcune memorie antiche si fa menzione di lui con queste parole anno Domini 1390 die 22 Novembri Antonius de Acquaviva S. Fla-viani Comes, duclus ab Ilerrico Roberti de Melatino, qui tunc exulabat, intravit Civilatem Terami, ae eam subegit. Sibi occiso crudeli Tiranno Aihtonello Ioannis de Valle ec. Negli altri libri poi, e scritture da me lette, né meno nei privilegii del Ite Ladislao, che son molli, e spediti dopo l'anno 1390 non ho letto pur un verso , che faccia menzione di lui.
Rob. I Duchi di Atri, e gli altri Signori della Casa Acquaviva, che sono oggi nel Regno anno discendenza da questo Conte Antonio?
Giul. Questo é il tronco di tutti.
Rob. Son nativi d'Italia, oppure vengono di fuori ?
Giul. Il Biondo, e dopo lui Leandro Alberti scrivono, che anno origine da Acquaviva Terra della Marca; e Luigi Contarmi, [che ha scritta la nobiltà di Napoli] da Acquaviva Castello di Francia (1). Ma sia
(1) Non par vera ne l'ima, né l'altra. Il Sorricchio la vuole Airiana.