febraro seguente, per gratificare la Città, li concede, che ogni anno in perpetuo nel mese di maggio possa far fiera nella Piazza del Mercato , la quale duri quindici giorni , da cominciare 1' ottavo di detto mese, ne quali i compratori, e venditori siano fianchi, e liberi, ed immuni da ogni gabella, e che le mercanzie si quelle di Regno, come anco quelle, che riportassero fuori di Regno siano franche da ogni pagamento di fondaco, di dazit, eli gabelle, di passaggi, e di ogni altra gravezza imposta, e da imponersi, e che la fiera si debba chiamare di S. Michele Arcangelo.
Rob. Come si dismise tal fiera , di che oggi non si ave notizia alcuna ?
Qiul. Non ve lo so dire, ma credo, che per le nemicizie, che appresso seguirono i mercanti o essendo angariati, orubbati, o per altro infestati cominciarono a poco a poco a tralasciare il trafico, finché si ridusse a niente.
Rob. Mi duole pur assai, e non vorrei averlo udito. Or ditemi Giosia fu Governatore, o Signore della Città ? Che si trova scritto di lui '?
19.
Qiul. Già vi ho detto esserci sialo introdotto da Angelo Cola Crollo con promissione di farlo Signore di essa Città, e che la Regina l'aveva confermato Governatore a beneplacito suo, ma egli era insieme Governatore, e signore, perchè cosi volean coloro, che ce l'avevano introdotto, non già che ne avesse privilegio della Regina.
Rob. Negli ordini, e privilegii spediti ad istanza della Città dopo che Giosia n'ebbe il governo non si fa mai menzione di lui ?
Qiul. Solo in un ordine dei 4 di febraro 1426.
Rob. Che contiene quest'ordine ?
Qiul. Già vi ho detto, che nella discorsione di Lordino nell'anno 1416 furono gittate a terra, ed abbruggiate molte case della fazione degli Antonelli, [così chiamo questa fazione, e benché i figlioli erano tutti mal capitati ed estinta la loro stirpe] e nell'anno 1420 molte altre case della fazione dei Melatini, le quali case in questi tempi, de quali ragionamo, erano dissabitate anzi ridotte in Casaleni.