E perchè alcuni avevano animo di riedificarle, ma per non essere soggetti ai grossi pesi, che per le case si pagavano, il ricusavano onde i Sindici ricorsero alla Regina, ed impetrarono, che nonostante le opposizioni d'alcuni, tutte le case dirute , e poi riedificate per spazio di un certo numero d' anni non stessero soggette ad alcun pagamento. Esposero anche i Sindici, che alcuni Cittadini maliziosamente, e con fraude vendevano, o donavano ai Preti loro parenti i beni loro, per esser poi esenti dalle ordinarie esazioni, onde la Regina ordinò, che i Preti, delle case ad esse donate, o comprate, soggiacessero come i laici ad ogni pagamento. Soggiunge la Regina quasi nel fino di detto ordine. Et ecce nobis magnificis Iustiliario Provinciarum Aprutii, et Capitaneis Civitatum, et Terrarum no-strarum dernanìalium praedìctarum Provinciarum, et specialiter, et signanter Viro magnifico Jossiae de Acquaviva & C. Affini, et Consiliario nostro. Talché essendo cosa certa, che Giosia a quel tempo governava, e dominava questa Città, la parola et cetera dinotava alcuna cosa, sebbene la Regina non esplica nè Signore nè Governatore.
Rob. Quanto tempo dopo questo la Città fu governata, o dominata da Giosia Acquaviva ?
Giul. Prima che rispondo a questa vostra domanda vi voglio raccontare un successo assai lagrimabile, il quale sebbene non l'ho trovato scritto in luogo alcuno, essendo fin a questi nostri tempi in bocca non solo de Teramani, ma degli Uomini della Baronia, Vassalli de Signori Acquaviva, è stato verissimo, e sebbene da molti ho udito il fatto in genere, da niuno ho potuto mai sapere di certo la cagione, fuorché da un certo Antonio Vivilacqua antico servitore non sol egli, i figli, ed i fratelli de signori Acquaviva, ma, il padre, l'Avo, ed il Bisavo, e tutti gli altri di sua casa, e stirpe, il quale Antonio raccontava il fatto per il filo in questo modo. Diceva, che Giosia conoscendo, che non avrebbe mai avuto il libero possesso della città, mentre gli fossero stati nemici i cittadini exizii, i quali un giorno col favor di alcun altro potente l'avrebbono potuto cacciar via, per questo col mezzo di alcuni loro parenti, ed amici neutrali, cercò di pacificarsi con essi. E fatto il salvo condotto ad alcuni dei principali, venne a ragionamento secreto con loro in una camera della Cittadella, e mentre stavano così ragionando, arrivò in sala