Luigi Duca ili Calabria, e suo successore, e vissero quietamente in prospero stato: dalla partita del Regno d'Alfonso fin all' anno 1433, nel quale morì in Cosenza Luigi, ed il seguente anno in Napoli la Regina, ed in lei si estinse la linea del primo Ré Carlo d' Angiò, che tolse il Regno a Manfredi. Lasciò la Regina Giovanna per testamento (vero, o falso, che fosse, poiché ne dubitano i scrittori) Renato d'Angiò fratello del morto Luigi, che a quel tempo, avendo guerreggiato col Duca di Borgogna era suo prigione. Ala il Regno si divise in fazioni, perchè alcuni aderivano con Alfonso, ed erano detti Aragonesi, e quei, che volevano Renato, erano delti Agioini. Giosia si accostò con Alfonso, presago, che dovesse rimanere vincitore, e padrone del Regno, siccome poi avvenne.
Rob. E la città nostra a quale di queste due fazioni si accostò?
Giul. Io tengo, che né all'una, né all'altra, perché chiara cosa é, che Isabella moglie di Renato venne, stette, e morì in Napoli Regina, essendo da Napoletani accetlata, e fatta coronare, e governò il Regno in nome del Marito, finché vi venne. E' anco chiaro, che in nome di Alfonso si teneva il Castelnovo di Napoli, ed altre fortezze, ed egli si titolava Rè di questo Regno, nondimeno nei contratti stipolati in questa città, ed in tutti gli atti pubblici da me veduti dalla morte della Regina fin all'anno 1442 i Notai in luogo di Regnante scrivevano: Regno Sicilice suo Rege vacante per mortem Serenissimce Ioannce Secunrlce olim Regina'. Per le quali parole si dimostra, che non ubbidiva uè a Renato, nò ad Alfonso. Or ripigliando l'Istoria, dico, che il Rè Alfonso nell'anno 1435 tornò nel Regno a chiamata di Gio: Antonio Orsino Principe di Taranto, e da altri Baroni affezionati suoi, e subito assediò Gaeta, che si tenea per Renato, onde i Gaetani domandarono aiuto a Filippo Duca di Milano, il quale esortò i Genovesi, che per conservazione delle loro mercanzie, ch'erano in Gaeta dovessero mandare la loro armata a soccorrerla: i quali mandarono dodici navi, tre galere, ed una galeazza sotto la guida di Biagio Assareto Capitano valoroso , ed e-sperto nelle cose di mare. Alfonso avuto di ciò avviso lasciò cinque navi, ed una parte del suo esercito all'assedio di Gaeta, ed egli in persona si mise in mare, accompagnato dai principali dell' esercito, e dalla più spedita gente. Era l'armata di Alfonso undeci galee, e diecinove navi grosse, e tenendosi certo della vittoria andò ad in-