etm, singularesque eiusdem, et Castrorum praedictorum ad so-lutionem quarumcunque generalium functionum, collectarum, fo-cularium, donorum, onerimi, residuorum, et alìorum functionum, nóbis, nostraeque Curiae faciendam dicto durante tempore quinde-cim annorum nullatenus compellantur, astringantur , seu aliquo modo molestentur in personis, rebus, bonis ipsorum, seu alicuius eorum, sed sint franchi, liberi, immunes, et exempti toto praescripto tempore. Datum in Castello novo Neapolis die octava Mavì 1445.
Rob. Bel privilegio per certo, ed in esso si viene a scoprire esser falso , che il Popolo di Teramo si ribellasse, chiamando gli Sforzeschi, anzi si mostra che patissero molti disagi e danni ; e si dimostra anco l'affezione, che il Re portava a questa Città.
Giul. Credete forse, che solo in questo privilegio il Re mostrasse l'affezione e benevolenza, che portava alla Città? Non gli fu mai cercata grazia dal generale, e dal particolare, che non concedesse; che se ad una ad una volessi raccontarle tutte, avrei assai che dire.
Rob. Ditene almeno alcune, come per passaggio.
Giul. Primieramente in un privilegio dell'anno 1448 promette sub fide, et verbo Regis per se, e pei suoi successori conservarla in perpetua libertà di demanio, e conferma tutti i privilegii degli antichi Re, e Regine in favore di essa Città. Negli altri poi [ per non avere da dire di tutti il tempo ] fa franchi i cittadini e mercanti di Teramo per tutto il Regno di ogni dazio, gabella, ed altra Regia esazione. E per accrescimento del mercato, che si fa nella Città, che non si possa far ripresaglia, nè esecuzione alcuna per qualsivoglia debito, ancorché regio il Venerdì, il Sabato, e la Domenica. Ed essendo una volta l'Università molestata per certe collette aggiunte, ed un'altra per una tassa fatta nel generale parlamento in Napoli di certa somma di denari a fuoco, della quale l'Università non doveva esser franca, nondimeno il Re volse, che anche di questa tassa e delle collette non fosse molestata, scrivendo di propria mano in piedi dell'ordine Plazemi que assi se faga. Ed essendo 1' Università molestata a contribuire alla fabbrica del castello di Civitella, ordinò, che non dovess' esser molestata, attesoc-chè nei prossimi passati tempi essa Città a sue spese aveva fabbri-