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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   città! Ed il cavallo fu poi ricomprato da Giosia per sessanta docati, de quali i Palafrenieri si comprarono le calze alla divisa della Livrea sua. Il giorno seguente gli furono con solenni pompe, con le solite cerimonie e per atto pubblico giurato vassellaggio nella Chiesa di S. Alatteo non discosto dalla Cittadella, ed indi a pochi giorni fu ricevuta la Duchessa Margarita moglie di Giosia, similmente a cavallo sotto il baldacchino, sonando le campane ad allegrezza, ed andando manzi al carro trionfale nel modo, che veggiamo a di nostri, quando nella città entrano personaggi di conto. E per più giorni furono continuate feste, suoni, canti, danze, conviti, e banchetti da ricchi, e da poveri. Pose poi Giosia il capitano, ed il giudice a ministrar giustizia, ed ii Castellano nella Cittadella, e fe dipingere l'arme sua alle porte della città, ed in altri luoghi pubblici, e si attendea in generale, ed in particolare ad un vivere santo, che parea esser rinovata l'età dell'oro (I).
   M.
   Rob. Giosia sfavasi sempre nella città?
   Giul. Rade volte se ne partiva o per suo diporto, o per necessità grande, perchè essendo oramai vecchio non attendea più ai fatti di guerra, avendoli lasciati al conto Giulio suo tìglio, il quale mai non si scostava dal principe di Taranto. Or essendo poco giovate le sommissioni, e la benignità del Re Ferdinando, non ebbero luogo gli accordi capitolati tra lui, ed i baroni, perciocché il principe, ed il marchese di Cotrone sollecitarono secretamente il Duca Giovanni; il quale avendo avuto da Genovesi tre navi, e dieci galeazze, ed altre tante dal padre ai 4 di ottobre di detto anno 1459 si parti di Genoa, e se ne venne in Regno, smontando tra la foce del Garigliano, e del Volturno. Ma Ferdinando agiutato dal Papa ,
   (1) Qui pare vi sia ironia e si argomenta da tutta la narrazione. Oppure VA. vuole accennare a quello stato d'avvilimento che suole seguire dopo grandi disastri.

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