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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! a disposizione la copia del volume. [Home Page]
esser necessario prima, che gli si (lasse il possesso, citar l'Uni versila di delta Città per suo interesse, la quale intesa, non si saria mancato a quanto di giustizia si doveva, e così il di 28 di Ottobre di detto anno fu mandata una citazione all'Università coll'inserto tenore della domanda del Duca. Onde il Magistrato subito fe' congregare il parlamento generale, ed in esso fu conchiuso, che si eliggessero Venanzo Forti, e Marino di Rinvi vere Sindaci, e Procuratori speciali ad opporre a quel che il Duca pretendoa, ed a tutta la Caosa fin al suo fine. I quali essendo comparsi avanti Obegnì intrepidamente negarono, che gli antichi Duchi d'Atri, ne' Giosia siano mai stati legittimi Signori di Teramo; soggiungendo, ch'essendo il negozio importante l'E. S. avesse maturamente sopra di ciò provveduto; non allungandosi in dire molte parole. Ed avendo Obegnì deputato sopra questo fatto un special Commissario, fu contostala la lite, e dato il termine ad ambidue le parti a provare, ed a difendere. Il Duca nel termini; probatorio l'è' presentare 50 articoli, e produsse un grosso numi ro di Testimoni della Cillà di Penne della Città di S. Angelo, d'Atri, di Civitella, di Campii, e d'altri circonvicini luoghi.
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