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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   or là ai balconi, e    e di zitelle venute a vedere tal felice ingresso; oltre che la strada sebben larga era di siffatta maniera ripiena di gente della Città o forastiera, che vi era concorsa, che appena gli Alabardieri della Regina, ed i deputati della Città si poteano far largo. Arrivata al palagio, e smontata stanca pel viaggio, e per il caldo, ch'era eccessivo si posò in letto a riposare. Era stato in quell'anno fin dal principio d'Aprile una stagione secchissima, che aveva consumato per gli orti, e per le campagne tutti gli erbaggi, onde tra le altre cose, si pativa estrememente d'insalata. E cenando le due Regine l'istesso giorno della lor venuta, fu loro posto a mensa un'insalata di tenerissime cime di lattughe crespe. E non avendo dopo, che partirono di Sulmona veduto lattuga, maravigliandosene la Regina madre, domandò da qual parte era venuta? Le fu da uno de' cittadini deputati dall'università al palagio risposto, che un loghelto nominato l'Acquaviva non molto lungi dalla Città era abbondantissimo di lattughe, e di molti altri erbaggi. Onde le venne voglia di vedere quel luogo, ed impose al suo maggiordomo, che per il seguente giorno, sonate le 20 ore apparecchiasse quel che faceva bisogno. Pervenuta all'orecchio de' Signori «lei Magistrato questa intenzione della Regina, la fecero sapere a Ciò: Antonio Nochicchia uomo attivo, e destro dei maneggi del mondo, e gl'impose, che con l'aiuto d'alcuni giovani, da eliggersi da lui, avesse fatta allargare la strada ed accomodare i passi malagevoli dalla Torre del Vescovo (1) fin all'Acquaviva. Il che dal Nochicchia fu si bene, e destramente in fin eseguito, che non solo i muli con le lettiche ci sariano pnssute comodamente passare, ma forse senza scommodo andare i cocchi: a-vendo anco ordinato gli ortolani, che tutta l'acqua del fiume avessero fatta entrare neU'Acquaviva, e quella in diversi rivoli divisa. Sonate le 20 ore il seguente giorno le Regine si posero in camino accompagnate da tutta la corte chi in lettica, e chi a cavallo, e chi a piedi. Arrivati al luogo, e la Regina uscita di lettica, il commendò per bello, commodo, e dilettevole, massimamente per quei rivoli di chiarissime acque, per le verdi erbe, nelle ben accomodate
   (1) A sinistra della Vezzola oggi si vede solo il casino del Vescovo e nonla Torre che dall'espressione del Muzii vi doveva essere creila.

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