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Storia di Vasto. Città in Apruzzo Citeriore

Luigi Marchesani
Da Torchi dell'Osservatore Medico Napoli, 1838, pagine 364

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   suali (2 99V Non era sconosciuto in Istonio !' ingiusto codice della servitù ; le nostre iscrizioni ne porgono le prove e pe' servi del pubblico , e per quegli altri eh' erano di par* titolari padroni. Un uomo di privata condizione , che occultar volle il proprio nome , pose Vepitaffio 47 alla sua benemerita madre Lepora serva d'Istonio : Sopa ed Evveao furono conservi di Didia Galla (Iscr. 45) : Marziale innalzò lapida sepolcrale al padre , il quale era un servo private* d'Istonio (Iscr. 49)' Molti sono i Liberti nominati nelle nostre lapidi y Lucio Scanzio Modesto, Publio Paquio Azmeno ascesi a sacerdotali uffizii (Iscr. i5 e a4), Cajo Figellio (Iscr, a6), Apro (Iscr. 39) ed altri.
   Qui la esposizione del più vetusto ci vii governo d1 I-stonio à termine. La* sola immaginazione nemica della verità storica suggerir potrebbe materia per V argomento considerata in più remoti secoli, in quegli specialmente della isto-niese origine. Ragion vuole perciò che dal retrogrado cammino si desista, e le fasi del nostro civil governo si seguano dal finire de9 due secoli longobardi a'di presenti.
   Noto abbastanza è dalla storia che il Longobardo do* minio si sostenne nelle persone de'Ducbi dopoché Carlo Magno al posto del debellato Desiderio sotteutrò. Da un popolo, qual fu il Longobardo, che alcuni storici dipinsero con neri colori % emanarono assai eque leggi \ imperò il conqui-stator francese volle che in Lombardia e ne' Ducati ella pieno vigore ritenessero. Or se lo straniero diede preferen~ za al codice longobardo , ben ragionevole egli è che il Beneventano Ducanella di cui dipendenza qui si vivea , in suo regno lo avesse accolto e mantenuto, e con le leggi benanche la longobarda polizia (3oo). Di fatti queste leggi infissero le radici loro in alcuni luoghi degli Api-uzzi profondamente si che T uso del Mundualdo , ossia Curatore, per donna di qualunque statò, teneasi fermo tuttavia nel decima ottavo secolo (3oi) : fra que' luoghi ripongasi Yasto, come da pubblici atti di Notari ravvisiamo (3oa). Basterebbero le riferite verità per dedurne che un corpo municipale limita*, tissimo ne' suoi poteri, non dovette mancare alla terra nostra durante la monarchia de' Franchi; ma a fin di assicurar meglio i fatti dirò che Lotario I , il quale regnò dall' 840 all' 855 , ordinato avendo deporsi da' Kegii Messi lo Scabino (ossia Giudice locale) divenuto ingiusto, ed altra persona eleggervi col consentimento del popolo } disposizione di tal natura appalesa che due dritti godevansi da cittadini di allora, congregarsi in parlamento e dare voto delibo» ratiYO (3o3). Questi angustissimi confini delle attribuzioni