68
molla analogia coi bolognini di Giosia Acquaviva di Atri, e di
Piergiampaolo Canlelmi di Sora.
È verosimile che sia rimasta inattiva la zecca di Chicli dal 1465 al 95, allorquando la fatale spedizione di Carlo Vili mise a soqquadro il regno. Ci è ignoto se la metropoli del citeriore Abruzzo cedesse ali' invasore francese, sponlaneamenle o coslrella ; ma ben sappiamo che fra i capiloli presentali a re Carlo dagli ambascialori del comune il 21 marzo 1495 nel castello Capuano a Napoli, egli apponeva il fiat al seguente : Supplica la maestà del s. re se digne de grafia concederli de cadere seu cognare omne natura de moneta de rame argenti et de oro cum bonitate intrinseca et extrinseca et cogno de la pr e fata maestà1. E, profilando della regia concessione, i chietini diedero tosto mano a preparare i nuovi conii, le cui varietà ci alleslano la molla operosità di quella zecca nei pochi mesi di occupazione straniera.
Lasciò scrilto Sinibaldo Baroncini, nella sua inedila storia di Chieti, che a'giorni suoi conservavasi una monela d'argento, del valore e della grandezza di un giullo papale, sulla quale da un lalo era effigiala la imagine di san Giustino cinta dalla leggenda THEATE REG1S GALLI£ MVNERE LIBER, e dall' opposto 1' arme di Francia e la epigrafe KAROLVS. D.G.R.FRANCORVM.SI.IE.2. Siffatta moneta, che ben somiglierebbe il grosso d'argento coniato dai pisani in onore di Carlo Vili col titolo di loro liberatore, non ho mai veduta, né perciò ho potuto che riportarne la descrizione sull'autorità di un testimonio autorevole.
Conservansi bensì, e numerosi, i cavalli improntati durante il dominio francese a Chieti, le cui varietà possono ridursi a quattro, peculiarmente distinte, e riprodotte nella quarta tavola sotto i numeri 52, 55, 54 e 55.
La prima ha intorno lo scudo incoronato di Francia CARO-
< Ravizza, o. e., Ili, 14.
' Novelle letterarie di Firenze, anno 17S4, n. 88.