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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   VI.
   CIVITADUCALE.
   uè non ci rimanessero tuttavia le monete di Civitaducalc, saremmo tentali negare la esistenza di questa zecca, della quale niuna memoria ci tramandarono storici e cronisti, ed ogni documento ricercherebbesi indarno. Fondata 1' anno vigesimo-quinto di Carlo li di Angiò, e con tal nome appellala in onore di Roberto allora duca di Calabria, Civiladucale, oggidì capo-luogo di distretto nel!' Abruzzo ulteriore II, cambiò più volte padrone durante il regno di Alfonso I di Aragona, ora aggregala agli stali della Chiesa, ora rilornata per trattati nei domimi del re di Napoli. Sotto il cui scettro trovavasi dal 22 marzo 1445, dopo la restituzione di Benevento e di Terracina al pontefice, allorquando, scoppiala nel 59 la congiura dei baroni, non volle seguitare il partito ribelle, ma tenersi ligia al suo re. Del che ci porge solenne prova il privilegio che quel monarca le accordava, accennato da Pietro Carrera, illustratore delle memorie della sua patria : « Glielo concesse Ferdinando I d'Aragona con » diploma spedito a' 8 d'aprile 1461, dopo la famosa congiura » de'baroni, nel ten or seguente: Conosciuto che Città Ducale per » serbargli illibata la fedeltà avea patiti varj danni inferitile » da' suoi ribelli e nemici, e considerando dall'altra il molto » incommodo ed il dispendio di quc' cittadini nel dover con-» durrc gli animali ne' pascoli di Puglia, concede loro in per-» petuo la grazia di poter liberamente, senza pagamento di » diritti e senza incorrere in pena alcuna, portare a qualun-» quc pascolo anche fuori del regno ogni sorte di bestiami

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