84
e Guardiagrele, accaduta il dì 19 maggio 1487, vale a dire quattro giorni dopo clic il suo avo materno andò mozzo del capo per ordine di Ferdinando I. Non avea quindi tocchi i nove anni, quando Carlo Vili invase l'Italia, ond'c manifesto l'errore del Lillà ', che ce lo dipinge « partigiano furioso di Fran-» eia, che prese le armi contro il proprio re Ferdinando 11 ; » mentre ciò non poteasi asserire che del padre suo. Ad aizzare pertanto 1' odio di Pardo contro la casa aragonese dovettero non poco influire i beneficii che sotto i re angioini avevano goduto i suoi maggiori, e la perdita di Manopello che Ferdinando I, spodestatine gli Orsini, vendette intorno al 1470 alia università di Chicli per settemila ducati di coronali. Non può quindi dubitarsi eh' egli avesse presa parte attiva nella congiura dei baroni, promossa in principal modo dal suocero suo, Antonello Petrucci ; ed è sommamente verosimile che, dopo lo infausto esilo della congiura, si soltraesse colla fuga alle ire dell' inesorabile aragonese.
Invaso poi il regno da Carlo Vili, niuna meraviglia che Pardo impugnasse le armi, nella speranza di ricuperare i perduti slali ; e perciò Ira i nomi dei baroni che parteggiavano per Francia nel 1495, conservatici da Marino Sanulo -, quello pure leggiamo del nostro Orsino. Rimasti poscia, per la subita diparlila di Carlo, esposi! gì' infedeli baroni alla vendelta di Ferdinando II, Pardo fu di bel nuovo spossessato de' feudi, ma pare eh' ci non fosse disposto a rinunciare il contado e la fortezza di Manopello al comune di Chicli, al cui dominio li avea vio-lenlemenle ritolti.
II dì 7 maggio 1497 gl'inviati chietini, presenziisi in Napoli a re Federico, gli domandavano di essere reintegrali nel libero e tranquillo possesso di Manopello col seguente capitolo : Item perì) che la terra de Manuppello con ìa sua fwlecza lenendo et possidcndo la dieta cita pieno jure, et justo lila lo
Fimi. Orsini, tav. VI.
Ditirii MS», nella inip. r. libreria di S. Marco in Venezia, T. f. p. 1fi;>.