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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   re, quali il sullodato Fusco ci offrì. Ha un cavallo di rame, delineato nella suddetta tavola al n. 43, che da una faccia rappresenta una croce gigliata cinta dalla iscrizione # ORTONA * Fl-DELIS*R*F, interpretate le due iniziali dal Fusco Regi Fran-corum, mentre dal lato nobile ci mostra il consueto scudo di Francia, accerchialo dalla scritta KROLVS: D: G:REX: -f *, o in altri esemplari KROLVS*D:G*R.FR*. È opinione del nostro autore, che questo pezzo siasi improntato allorché, dipartitosi dal regno il 20 maggio 1495 1' ardito conquistatore, e lasciatovi il conte Gilberto di Montpensier, Orlona, difesa da'suoi forti baluardi, teneva inalberala la bandiera francese, nel tempo che molte città degli Abruzzi avean già rialzata 1' aragonese, e i veneziani, scorrendo con poderosa flotta l'Adriatico, ricondu-cevano i ribellali porti alla obbedienza al secondo Ferdinando. Altrove, invece, vedemmo la fedeltà di Amatrice a Ferdinando I di Aragona perpetuala nelle monete di quel monarca; come del pari si è accennato ad altre di Brindisi, serbatasi ligia a Ferdinando II durante il reggimento di Carlo Vili, che al rovescio della effìgie del giovane re portano la iscrizione Brun-dusina fidelitas.
   i G. V. Fusco, Monete dì Carlo YIH, p. 74—78. tav. VF, n. ~ e ';. — Carlier, I. e., tav. V, n. 8.

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