Stai consultando: 'Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi. Illustrate e descritte', Vincenzo Lazari

   

Pagina (99/121)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (99/121)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   95
   secondo capitolo, ci mostra da una banda le quattro sigle S*M*P*E* disposte in croce, che prendono in mezzo una rosetta, e ali' ingiro la leggenda # R * KROLVS # T #, Rex Karo-his Tertius, preceduta da un fiordaliso ; dall'altra il busto colla tiara e veduto di fronte di san Pier Celestino, circondalo dalla epigrafe » s * PETRVS * P *, Sanctus Petrus Papa '. Pesa acini 21. Lo si vede intagliato nella quinta tavola al n. 44.
   Re Ladislao continuò a tenere aperta la zecca in quella città, devola alla causa dei durazzescbi, e il 28 dicembre 1407 le concedette facoltà di rinnovare il sigillo del comune, cbe figurava le consuete iniziali S. M. P. E. d'oro in campo rosso, e aveva nel giro la iscrizione SIGILLVM VNIVERSITATIS CIVITATIS SVLMONIS. Il bolognino di Ladislao, avvegnacbò scemalo non poco nel peso, è conforme nel tipo al precedente di Carlo, siccome quello che da una faccia ci rappresenta le sigle S. M. P. E., e nel giro il nome LADISLAVS.R.; e dalla opposta Icggesi intorno al busto di san Pier Celestino .S.PETRVS.P., come vedemmo nell'altro 2. È del peso di acini 14, e sta al n. 45 della tavola slessa.
   Nelle guerre che scompigliarono le proviftcc del regno, e specialmente gli Abruzzi, i primi anni di Alfonso di Aragona, il costui competitore Renalo di Angiò accordò ai sulmonesi, che per lui avevano pareggialo, la conferma della zecca ; del qual fallo, quantunque manchino i documenti né si trovili monete, pure ci serbarono indubitata notizia e prova i capitoli concessi a quella cillà da Carlo Vili nel 1495 e dal Lautrec nel 1528, che più sotto riporterò. Ma ricondotli coloro poco appresso alla obbedienza di Alfonso, nuovo privilegio di zecca conseguirono nel 1459 da questo re col diploma che segue:
   AI.FONSCS DEI GRATIA REX ARAGONUM, SICILIE CITRA ET ULTRA FARIM, VALENTIE, HUKGARIE, IERUSALEM, MAJORICARUM, SARDINIE ET CORSICE, COMES BARCIIINOXE, DCX ATHENARUM ET NEOPATRIE, AC ETIAM tOMES ROSSILLIOMS AC CELITAME.
   1 Vergata, o. e., tav. XV, n. i. — Muratori in Argel., I, tav. XXX, n. i.
   2 Yorgara, o. e., tav. XVII, n. 2. — Muratori in Argelati. I, tav. XXX, BIIDKTO lì.

Scarica