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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ricorda vivente ancora nel 1495 lo spossessalo duca di Sora, il quale, avverso agli aragonesi e al pontefice, non poteva non far causa comune col nemico loro ; e ci muove ad ammettere quali falli storici che, fra le castella italiane che cedettero agi' irnienti francesi o loro aprirono spontanee le porte, fosse anche Sora (feudo dei Della Rovere dal 1475), la cui zecca era rimasta inattiva dopo la cacciala di Piergiampaolo ; e che questi abbia rioccupato, forse per brevissimo lempo, il suo feudo, stampandovi monete colle armi e col nome del vantato liberatore. Né dubilo che Gianvincenzo Fusco, con quella sua vasta dottrina e con quel suo perspicace ingegno, sarebbe riuscito a sciogliere aneli'egli l'enimma, ed a chiarire così lino dei più oscuri punti della numismatica napoletana; ma la line immatura di quel valoroso giovane, morto a'vcnlott'anni, (roncò in sul fiorire le molte speranze che la patria e la scienza avevano in lui fondatamente riposte.

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