Federico Adamoli
Felice Barnabei. Lettere a Giannina Milli (1862-1888)


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     Se ci à bisogno di queste cose che non si riferiscono alla scuola potevo io pure mandarci qualche cosa.
     No non mi dovete lasciare. Dite a Masi che tenga conto dei miei antecedenti che è tempo mi faccia rendere la giustizia.
     Ma fatelo vi prego e non mi lasciate voi. Io sopra voi calcolo molto. Fate che la mia giusta speranza non sia tradita. Scriverò a Gigina domani e domenica vi mando una copia del papiro che ho pubblicato. Sarò contentissimo di vedervi. Ma fate per me e non lasciate Napoli senza che mi si renda questa giustizia.
     Tanti saluti a tutti.
     aff.mo
     FBarnabei

     Sig.ra Giannina: io calcolo sopra di voi e voi farete valere tutta l'autorità del vostro nome e tutta la potenza delle relazioni per fare che sia resa a me questa giustizia. Io non potrò mai rassegnarmi a questo: che sia così barbaramente trattato. Voi non lo permetterete.


     XXXVIII

     Mia carissima Sig.ra Giannina
     Io vi faccio mille felici augurii e ci desidero tutta la contentezza. Vi mandai le mie notizie per mezzo dell'ottimo prof. Vannucci. Avrei voluto scrivervi; ma non mi riesce mai di poter scrivere una lettera lunga come vorrei mandarla a voi dopo tanto tempo che non ci siamo visti. Quante volte ho sperato di poter fare una corsa a Roma e trattenermi due o tre giorni! Ma nelle ferie di carnevale e Pasqua ho avuto molto da fare e posteriormente non ho avuto il coraggio di domandare all'Amicarelli il permesso di restar libero un giorno o due conoscendo quanto gli spiace se qualcuno senza stretta necessità lascia la scuola anche per una volta.