Cesare Albicini
Commemorazione di Salvatore Muzzi


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     Ciò che io nego risolutamente si è che il vero sia tutto racchiuso e contenuto nel reale e che l'ideale altrettanto. Vero è tutto ciò che ci agita e ci commuove tutto ciò che ci allieta e ci turba che ci eleva e ci sublima; e male incolga a chi de' moti dell'animo e de' frutti dell'intelletto fa obbietto di analisi chimica o di osservazione microscopica. Il Muzzi negli Esempi storici e nella Vita degl'Italiani illustri ha pagine stupende. L'idealità che ne esala par che risani il lettore che sente offeso l'animo dal tarlo della malignità o dallo scetticismo del disinganno.
     E che cosa potrei dire delle Cento Novelline che tutti non sappiano e non abbiano udito ripetere le mille volte? Quest'operetta di cui in trent'anni si fecero quasi trenta edizioni senza contare le contraffazioni e le traduzioni uscite nel Belgio e in Isvizzera e della quale ogni anno si spacciano pressoché ventimila esemplari non è che un libro di lettura per la prima infanzia.
     Le Novelline in sostanza sono massime morali rappresentate in piccoli drammi. Semplice è la forma come semplice è l'azione narrata e l'efficacia dell'insegnamento che se ne trae è tanto maggiore in quanto le tenere intelligenze dal nudo fatto ricavano materia di riflessione e per mezzo della fantasia risalgono al significato morale. Salvatore Muzzi è detto per antonomasia l'autore delle Cento Novelline ed è perciò non ultimo della bella schiera ove splendono primi Pietro Thouar Raffaello Lambruschini Tommasèo Aporti Ambrosoli Parravicini e simili.