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"I COLORI DELLA MEMORIA"
Arte... Cultura - Liturgia tra il XVII e il XVIII sec.

COLORI

Secondo le celebrazioni del giorno sono prescritti colori diversi delle vesti sacre.
         I colori liturgici, ancor oggi utilizzati dalla Chiesa Cattolica Romana, sono nove: bianco, rosso, verde, violaceo, rosaceo, nero, azzurro, oro e argento.
         I primi cristiani non conobbero un determinato colore liturgico nel culto ma ben presto si hanno notizie di una veste bianca richiesta specialmente per i sacerdoti. Nel sec. XII, a Roma, si fissò un canone per i colori delle vesti liturgiche ma differivano a seconda dei luoghi, dei tempi e il gusto del celebrante: venivano usati anche il giallo, il bruno, l'azzurro, il grigio... L'uniformità fu raggiunta, presso i latini, solo con la promulgazione del Messale di San Pio V (sec. XVI).
         Il bianco, accomunabile alla veste della Resurrezione, si applica alle feste del Signore, della Beata Vergine Maria, dei Santi confessori, delle vergini non martiri, delle vedove e dei pontefici non martiri. Secondo Innocenzo III esso simboleggia la purezza, l'innocenza e la gioia. Il rosso, con riferimento alla Passione di Gesù, è prescritto per le feste degli Apostoli e dei Martiri e simboleggia il sangue da essi versato; alla Pentecoste simboleggia la carità e l'ardore dello Spirito Santo.
         Il verde è un colore intermedio tra il bianco e il rosso - secondo l'interpretazione di papa Innocenzo III - ed è usato nelle domeniche del Tempo Ordinario, rapportandosi all'ordinarietà.
         Il violaceo, nella sua accezione di paonazzo romano - un colore simile al purpureo - come anche nella variante del colore del viola appassito, si applica ai tempi di vigilia (per quelle feste con diritto di averla) e per i tempi forti: l'attesa-Avvento, ed il tempo espiatorio-Quaresima. Oggi può sostituire il nero nelle Messe per i defunti.
         Il rosaceo, o color di rosa secca, - colore parente e complementare al violaceo, ma attenuato -, si applica ai tempi di attenuazione della Quaresima e dell'Avvento nelle due domeniche "Gaudete" e "Laudete", come segno della gioia per l'imminente venuta del Salvatore e della Risurrezione.
Il nero, un non-colore, è segno di lutto e si usa nel giorno di Venerdì Santo, quando si commemora la morte di Cristo. Anticamente l'uso del nero era un modo di non indossare paramenti: non mutare d'abito come significato di dolore.
         Il nero, in seguito, per estensione di significato al primo grande lutto dei cristiani, passerà in uso al rito delle esequie. Nell'antichità, quale segno di penitenza, veniva usato nei giorni dell'Avvento e della Quaresima.
         L'azzurro per ricordare l'Epifania ed il Battesimo di Gesù, ma soprattutto per enfatizzare le feste mariane.
         Il color oro, a causa della preziosità e della solennità, può sostituire tutti gli altri colori ad eccezione del viola.
         Il colore argento può sostituire solo il bianco.