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Teramo nell'800, Editalia, 1996

Volume di grande formato cm 28x37. 180 pagine stampate su carta speciale delle Carterie Miliani Fabriano. Circa 100 incisioni. Rilegatura in pelle pregiata con impressioni in oro zecchino sul piatto e sul dorso Custodia in pelle con specchiature a stampa. Targa con dedica ad personam. Tiratura in 999 esemplari numerati. Le antichissime e nobili origini di Teramo fanno di questa città la più rappresentativa di tutta la regione e la innalzano al livello dei più prestigiosi agglomerati urbani d’Italia. Fondata dai Fenici, e da questi battezzata Petrut, fu conquistata dai Romani nel V secolo a.C. e chiamata Interamnia, ovvero città tra due fiumi, perché circondata dalle acque del Tordino e del Vezzola. La sua posizione fu sempre di spicco: prima metropoli della regione dei Pretuzi, poi Municipio dell’Impero Romano, nel Settecento fu definita da lord Acton, onnipotente ministro di Ferdinando IV di Borbone, addirittura “l’Atene del Regno”, per la presenza di numerosi intellettuali. A tutt’oggi il Vescovo della città si fregia del titolo di Episcopus Aprutinus, avvalorando così tesi di quegli storici, tra cui il tedesco Gregorovius, che considerano Teramo la vera capitale dell’Abruzzo. La città ha potuto sempre contare su uomini illustri, sullo spirito fiero dei suoi abitanti e sul contributo attivo della Chiesa, i cui insediamenti risalgono al primo secolo del Cristianesimo. La vita e la storia ottocentesca di Teramo e del suo territorio sono ricostruite attraverso le pagine dei suoi più illustri e prestigiosi intellettuali e si avvalgono del supporto di un ricco corredo iconografico. (fonte: www.editalia.it)