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Codices Cantorum (XIX sec.) (Ristampa anastatica), Biblioteca Apostolica Vaticano, Roma -
[Copertina]

L'opera è stata realizzata appositamente dalle Cartiere Miliani di Fabriano con una particolare formula di composizione, arricchita di fibre vegetali, che riproduce le caratteristiche delle carte antiche e che garantisce una durata secolare delle opere. Legatura: interamente cucito a mano e legato in tutta pelle, con impressioni a caldo e fregi in oro. Cofanetto: in legno, rifinito in noce e pelle, con impressioni a caldo. Iconografia: 244 illustrazioni di cui 55 tavole a colori a tutta pagina. I libri musicali della corte papale sono stati oggetto fin dagli albori della moderna musicologia, di studi e ricerche volti a valorizzarne e a studiarne gli aspetti musicali. Per alcuni codici particolarmente importanti non sono mancate le attenzioni da parte degli storici dell’arte. Mancava però sinora un lavoro complessivo, che prendesse in considerazione l’intero patrimonio figurativo, compreso quello pertinente più alla storia della decorazione del manoscritto che a quello specifico della miniatura. “Codices Cantorum” si propone allora come la prima opera che raccoglie l’intera serie dei manoscritti miniati utilizzati nei secoli dai Papi per la loro cappella privata, la Cappella Sistina, durante le solenni celebrazioni liturgiche. I codici, e le relative miniature, sono riprodotti nel volume nel loro formato originale, che era un formato molto grande: l’ampiezza della pagina permetteva la lettura delle note da un solo codice, posto sul leggìo, da parte di tutti i cantori del coro. La riproduzione ha mantenuto fedelmente le proporzioni originali. Particolarmente interessanti sono le miniature che accompagnano i testi, pubblicate in questo volume per la prima volta, con particolare cura di rendere i colori originali. Si tratta di capolettera e di fregi spesso di soggetto religioso, ma anche (soprattutto i codici più antichi) di soggetto allegorico e classico, secondo lo stile rinascimentale. I codici venivano utilizzati dai cantori pontifici durante le più importanti cerimonie, presenziate dai pontefici e dai cardinali, nella Cappella Sistina in Vaticano, nella Cappella Paolina al Quirinale oppure nella Basilica Vaticana. La cappella musicale di palazzo fu committente e destinataria dei magnifici codici musicali i cui contenuti e la cui forma esterna non potevano che essere in tono con i fastosi apparati e cerimoniali della Roma dei Papi. Estrema qualità ed esclusività delle opere musicali composte dai più famosi cantori-compositori di cappella del tempo, creazioni copiate da illustri calligrafi, decorate ed istoriate in forme solenni. La ricerca, frutto di anni di lavoro, è condotta su tutte le immagini relative ai codici dei secoli XV - XIX, rinvenuti anche negli Archivi di Stato di Roma e nel Segreto Vaticano. Tutti i codici sono stati analizzati, singolarmente, dal punto di vista storico-artistico, in ampie e particolareggiate schede, da Emilia Talamo, studiosa che ha dedicato molti anni di ricerca all’analisi di questi manoscritti. Il volume contiene anche un saggio di Giancarlo Rostirolla che ha analizzato i testi sotto il profilo musicologico e storico. Il volume è edito in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana e con la Fondazione Pierluigi da Palestrina. La nota introduttiva al volume è firmata dal Prefetto della Biblioteca Vaticana, Don Raffaele Farina, che garantisce con la sua autorità l’alto contenuto culturale e il pregio dell’opera. (fonte: www.vallecchi.it)