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Codice Resta (XVIII sec.) (Ristampa anastatica), Biblioteca Ambrosiana, Milano

Riproduzione facsimilare dell’originale. Formato: 37,2x52. Pagine: 240. Confezione: cofanetto Rilegatura artigianale in pelle, con impressioni in oro, che riproduce fedelmente l’originale Carta speciale appositamente realizzata dalle Cartiere Miliani di Fabriano Tiratura limitata di 1000 esemplari. Tre secoli fa il conte milanese Sebastiano Resta poneva mano ad una raccolta di disegni che per tipologia, qualità e quantità dei soggetti non aveva precedenti e non avrebbe avuto eguali. Erudito e plurilaureato, Resta visse a Roma dove entrò nella congregazione dell’Oratorio fondata da San Filippo Neri e abitò nella casa dei Filippini alla Chiesa Nuova, dove cominciò a raccogliere disegni originali, bozzetti, studi, miniature dei più grandi artisti a lui contemporanei o che lo avevano preceduto. Resta riunì questa straordinaria collezione in un volume che egli stesso denominò “Galleria portatile”, un vero museo itinerante nel quale è possibile seguire le tracce degli stili e degli artisti che avevano caratterizzato le età precedenti e che soprattutto segnavano il XVII secolo. Intese così coprire l’intero arco dell’arte italiana da Giotto fino ai suoi giorni, offrendo un’antologia di disegni dei “capi delle quattro scuole Fiorentina antica, Romana antica e moderna, Lombarda antica, Veneziana antica e moderna”. Su ogni pagina il collezionista annotò di suo pugno notizie, informazioni, considerazioni e aneddoti, come quando scrive “Quindi nacque il proverbio: tu sei più tondo che l’O di Giotto”. Il volume così concepito venne dato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano che tutt’ora lo custodisce e che ha consentito in esclusiva alla Vallecchi di riprodurre la selezione delle cento tavole più belle. L’originale di questa eccezionale opera è oggi in restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La sua riproduzione, possibile grazie alla concessione della Biblioteca Ambrosiana di Milano, consente quindi l’esclusività della consultazione a chi di questa eccezionale opera entrerà in possesso. Il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Mons. Gianfranco Ravasi ha personalmente steso la prefazione dell’editore facsimilare. Una nota introduttiva è stata scritta dal Prof. Salvatore Italia, Direttore Generale nel Ministero dei Beni Culturali. (fonte: www.vallecchi.it)