[Elenco dei Nomi]

Sorge Giuseppe
(7-4-1888).

Giuseppe Sorge, ore 6,30 pom. passava eterni riposi . Ecco il telegramma che mi giunge or ora da Nereto. Ero partito di là senza averlo voluto vedere: gli amici, che non parlavan che di lui, in questi ultimi giorni, mi dicevano essere presso che a spegnersi. Perché adunque contristargli l'ultimo istante de la vita, io, che stringendogli la mano, avrei dovuto dirgli non "a rivederci" non "state bene" non insomma uno di que' tanti complimenti, creati apposta per mentire; ma: addio - una parola in cui si sarebbe sentito il tremito della voce, tradita da l'angoscia? E son partito, senza aver voluto compiere quest'ultimo dovere de l'amicizia. Ora mi giunge la nuova dolorosa; benché preveduta, l'animo mio non resiste al dolore. Giuseppe Sorge si è spento che non toccava ancora il sessantesimo anno: s'è spento il 4 d'aprile! Quale amarezza non avrà dovuto egli sentire ne l'ultima ora, riandando co' la mente - serena fino all'ultimo - a cinque anni fa, quando ne lo stesso giorno quasi, componeva ne la bara le spoglie di una figlia adorata, della sua Teresina! Dio, che strazio sarà stato il suo! E pure è morto serenamente: si può dire come un fanciullo. Povero D. Beppe. A Nereto e fuori - in tutta la valle - non era conosciuto che con questo nome: bastava pronunciarlo, perché tosto si corresse a lui col pensiero. Ed ei fu un uomo veramente degno di tanta popolarità. Il miglior elogio, anzi, che oggi si possa fare di lui, è quello di dire che, nato nel popolo, visse in mezzo a questo, portandovi tutt'intera l'anima sua, mite e generosa. Non ebbe nemici, né poteva averne. Uomo senza pretensioni, tipo vero di abruzzese, sentì la vita, come una missione. E, fornito di largo censo e di molto criterio, l'opera sua andò dal tugurio a la ricca abitazione. Miserie

(segue...)