[Elenco dei Nomi]

Ranieri Lavinia
Montorio al Vomano (22-2-1896).

Montorio al Vomano 20 febbraio 1896 - Profonda tristizia ieri provai, seguendo la bara che portava verso l'ignoto tanti affetti, tante speranze; che ribadita dalla morte con inesorabile voluttà trasportava una giovane esistenza, tutta trascorsa nel beneficare i bisognosi, nel creare un'aura di pace e di tranquillità fra le mura domestiche. La sventura e la morte han voluto troncare tutta una felicità, di cui beavisi la distinta famiglia Ranieri. L'ottima signora Lavinia soccombeva il 17 corr. ad un morbo ribelle ad ogni cura, la sua fibra robusta cadeva dal triste fato. La pace senza fine, senza tempo è scesa sulla giovine esistenza, che severa, maestosa, ha tratto il passo verso l'eternità per avervi il premio dovuto alla virtù, ma chi darà pace per tanta perdita ai vecchi genitori, al giovane consorte, all'amorosa figlia che veggono deluse tante loro speranze, abbattute d'un colo la loro felicità? Se può essere conforto ad essi il sapere compianto la loro cara, se il dolore di tutto un popolo dice che affetti ed ammirazione seguono l'estinta oltre tomba, essi, più che l'ombra nera della morte, veggono un'aura di luce seguire l'amata estinta. E questo a me diceva il maestoso funebre corteo di ieri; questo confermavano i fanciulli e le fanciulle delle scuole elementari e dell'asilo, la rappresentanza della congregazione di carità, il personale della Pretura e dell'ufficio di conciliazione, i soci del circolo Garibaldi che riverenti seguivano il feretro, al quale facevano ala d'onore moltissime signore e signorine in gramaglia. Una delle corone, elegante al pari di quella mandata dalla famiglia, ricordava la riconoscenza di una ignota beneficata verso la benefattrice. Tutto quanto appariva dalla maestà del dolore ritrasse con affetto e con mai repressa commozione l'egregia maestra De Angelis, col forbito elogio funebre, detto fra le lagrime di tanti infelici che con la bara vedevano scomparire un sicuro rifugio contro i loro bisogni. (M.)