[Elenco dei Nomi]

(...segue) De Riseis Luigi
deputato, patriota, Castellamare di Stabia (1-9-1910)

[Inizio Voce]


— che sentiva pulsare veemente il sangue entro le sane arterie — corse a Napoli e fu tra quelli che, sfidando i pericoli e l'ira del Borbone, si riunivano, congiurando per aumentare gli amici della santa causa, per favorire l'ingresso del Duce immortale. E il 7 settembre 1860, quando gli artiglieri del forte di S. Elmo erano presso i cannoni pronti a dare fuoco alle micce e a seminare la morte tra il popolo che brulicava per le vie di Napoli in attesa dell'ingresso di Garibaldi, Luigi De Riseis fu il capitano della scorta di onore, e stette poi al palazzo d'Angri con le armi in mano a custodia dell'Eroe! Compiuta l'Italia, la Patria, grata, lo decorò della medaglia dei benemeriti dell'indipendenza nazionale. Gran parte della sua età matura passò costantemente in Napoli, e si mostrò filantropo senza ostentazione, mecenate di cultori delle arti belle, e largheggiò, senza esitazione, aiuti morali e sussidii. In Napoli tutti lo conoscevano e lo stimavano, sicché gli venne affidata l'Amministrazione del celebre Reale Albergo dei poveri ed egli diede la più bella prova di competenza e di interessamento. Fece anche parte del Consiglio Direttivo degli Educandati Femminili di Napoli, e fu per più anni membro del Collegio di Musica di S. Pietro a Maiella. Sposatosi intanto alla Duchessa di Bovino, un profumo di bellezza, di cortesia, di bontà, fu parecchie volte padre felice, ed egli e la sua compagna dedicarono tutte le loro cure a che i figli crescessero con l'animo schiuso ad ogni nobiltà di sensi! Noi ricordiamo uno dei più grandi dolori che ebbe in vita Luigi De Riseis: quando Casamicciola fu sconvolta dal terribile terremoto, che la livellò al suolo, tra le macerie trovò la morte una bella e gentile figliola del Barone, particolarmente a lui cara, e poco mancò che la sventura

(segue...)