[Elenco dei Nomi]

Galante Vincenzo
magistrato, giurista, docente universitario, Napoli (10-4-1913)

Ho letto, di questi giorni, la commossa fioritura di ricordi che, su parecchi giornali della capitale e del mezzogiorno, è sbocciata intorno alla memoria di Vincenzo Galante. È già un anno dacché, in Napoli, spegnevasi questa bella tempra di abruzzese, ancora nella pienezza della vita e delle speranze, e l'onda di commozione che il triste anniversario ha suscitato è la più eloquente testimonianza delle traccie luminose che le sue virtù segnarono e del sincero rimpianto che accompagnò la sua fine. Vincenzo Galante fu un esempio fulgidissimo di carattere, di rettitudine e di lavoro. Venuto e Napoli, dalla nativa Orsogna, con cognizioni che di poco sorpassavano l'alfabeto, quantunque non più ragazzo, privo di mezzi, gli si pose d'un tratto il problema del suo avvenire. Doveva lavorare, intensamente riguadagnare il tempo perduto, senza tregua, combattere e riuscire. Come il fanciullo tuttora assorto nelle visioni delle sue verdi colline e della spensierata vita trascorsa, dové sentire il rude strappo alla gaia libertà goduta, e l'incubo del domani, nella città immensa, ansimante della sua molteplice vita e nella quale egli doveva muovere verso l'ignoto! Una qualità eminente del suo spirito lo sorresse e lo sospinse — allora — come durante la sua vita di lavoro e di battaglie, e come, certo, gli servì ad accettare, a quarantatré anni, senza corruccio, la morte: un sereno, un divino coraggio. Affrontò, senza esitanze, le asprezze del suo cammino e non visse che per lo studio. Lo narrava egli stesso a noi, che fummo i suoi discepoli più devoti: la sua sete di apprendere, di conoscere era insaziata: lo ardeva come una febbre. Vinse, poiché in pochi anni era già alle porte dell'Università: ma la sua

(segue...)