Osvaldo Marconi campione nazionale di Maratonina
(7 ottobre 1937)

    Nell'ottobre 1937 il teramano Osvaldo Marconi (classe 1914) vince allo Stadio Berta di Firenze (oggi Stadio Artemio Franchi) il titolo nazionale della Maratonina dei Giovani Fascisti. Davanti ad oltre venticinquemila spettatori Marconi precedeva di oltre 300 metri il veneziano Gallo. Dopo una fase di controllo, il teramano, nel tredicesimo chilometro, sferrava l'attacco con la sua "caratteristica falcata" suscitando l'ammirazione degli spettatori che lo ribattezzarono il "cavallino di S. Lucia".
     Nella fotografia tratta da Il Solco del 7 ottobre 1937 Osvaldo Marconi è tra il generale Moretti e l'ex campione Durante Pietro. Dieci anni più tardi (1947) Marconi vinse anche la gara valida per l'assegnazione del titolo nazionale assoluto di maratonina (sui 20 km.) ma questo gli venne revocato a causa di una squalifa per irregolarità di tesseramento. Due anni prima (1945) vinse il titolo di maratonina del Centro-Sud. Disputò anche gare di maratona, di 5000 e 10000 metri. Fu tesserato per il gruppo Pericle Pagliani di Roma. Nel 2007 gli è stato assegnato un premio "alla memoria" nell'ambito della 1. Festa dello Sport ad Alba Adriatica.

Osvaldo Marconi Campione Italiano di Maratonina 1937 Teramo

Osvaldo Marconi tra il Generale Moretti e l'ex campione
Durante Pietro, allo Stadio Berta, dopo la vittoria


Ingrandimento

(articolo pubblicato su Il Solco del 7 ottobre 1937)

Il trionfo di Osvaldo Marconi nella Maratonina
ai Campionati Nazionali di Atletica dei Giovani Fascisti

         Anche il nostro Comando Federale ha avuto la sua giornata trionfale allo Stadio Berta, ed è stata per l'appunto l'ultima, nella quale, davanti ad oltre venticinquemila spettatori entusiasti, Marconi ha vinto la più bella e importante gara della sua carriera, consacrandosi campione d' Italia di Maratonina.
     Vittoria completa, ottenuta con una superiorità schiacciante: Marconi ha infatti disposto a suo beneplacito di tutti gli avversari, tra i quali figuravano Gallo di Venezia, Di Mario di Roma, De Michelis di Asti, Fino di Bari, nomi già noti in campo nazionale, superandoli oltre che in grazia dei suoi mezzi fisici, anche, staremmo per dire sopratutto, per la intelligente condotta di gara che gli ha permesso di attaccare nel pieno delle forze al momento più opportuno e di giungere allo Stadio in condizioni di ammirevole freschezza. Marconi, che pure non conosceva affatto il percorso, è partito con calma, mantenendosi per tre quarti della gara fra la terza e l'ottava posizione: ma al tredicesimo chilometro è partito con la sua caratteristica falcata (la folla, che lo ha ammirato in questa appassionante fase, lo ha soprannominato «il cavallino di S. Lucia») e si è agevolmente bevuto, senza alcuno sforzo apparente, coloro che lo precedevano, giungendo primo allo stadio con oltre trecento metri di vantaggio su Gallo di Venezia.
     La vittoria e il modo come è stata ottenuta hanno impressionato favorevolmente, non solo il pubblico, ma anche i tecnici, ed abbiamo avuto il piacere di ascoltare personalmente dalla bocca dell'on. Ridolfi, presidente della Fidal, col quale abbiamo potuto intrattenerci subito dopo l'arrivo, parole di ammirazione e di elogio per il nostro campione, e l'assicurazione che egli sarà tenuto presente per gli allenamenti collegiali dell'anno venturo.
     Altri due atleti hanno contribuito ad aumentare il punteggio del nostro Comando Federale: Mastellarini, nella maratona, e Marini, nella marcia. Il primo è un atleta dai mezzi fisici eccezionali e potrà ben figurare in gare di fondo. Il secondo ha risposto pienamente all'aspettativa, e benché tormentato per buona parte del percorso da dolori alla milza, è finito in buone condizioni di freschezza.
     Il nostro Comando Federale ha così potuto classificarsi al 43. posto con 43 punti: classifica mai ottenuta prima di ora, e che viene a premiare un anno di intensa attività sportiva.
     Altri giovani meritano di essere segnalati per avere superato in gara i tempi e le misure delle precedenti edizioni.
     Così Ciarelli che avendo segnato metri 12,30 nel triplo è rimasto escluso dalla finale per soli 9 centimetri. Lo stesso Ciarelli e Mancini sono riusciti a giungere nei quarti di finale dei duecento ostacoli, correndo molto al di sotto dei loro tempi migliori.
     Ciarelli in particolare ha perso il piazzamento per la semi finale per un decimo di secondo! De Simone, che in batteria ha corso i duecento piani in 25" e 2/5, e Veri che ha segnato un 25 e 3/5 nonostante fosse soflerente a una gamba. Buono anche il comportamento di Di Francesco, Foschi, D'Angelo, Febbo e Caruso. Ci riserviamo di esaminare in un prossimo numero le emergenze tecniche, veramente superiori ad ogni aspettativa, di questi Campionati Nazionali di atletica dell' anno XV. (d.p.)


    Prima della vittoria nella maratonina, sempre nel corso del 1937, venne pubblicata nel numero del 1. aprile altra notizia relativa ad Osvaldo Marconi che, reduce dal 7. posto conseguito nel campionato nazionale dei giovani fascisti disputati a Roma (1936) e recente vincitore del campionato abruzzese di corsa campestre a Pescara, ottenne un ottimo risultato nella prima prova del campionato italiano di gran fondo. La gara si svolse a Piacenza, su pista, e vi presero parte i migliori atleti della specialità.
     L'atleta teramano si presentava del tutto sconosciuto per cui il suo piazzamento (sesto) destò un certo stupore. Luigi Ferrario sulla "Gazzetta dello Sport" riferisce che Marconi è "l'atleta che ha maggiormente impressionato, sia per la tenacia dimostrata in gara, sia per il tempo fornito". Il podista teramano sino a quel momento non aveva mai partecipato ad una gara di livello nazionale svolta su pista.

Osvaldo Marconi Campione Italiano di Maratonina 1937 Teramo

L'immagine verosimilmente non si riferisce alla notizia testè riportata,
ma ad altra competizione, forse alla corsa campestre:
"Marconi (1. classificato), D'Alessandro (3.), Mastellarini (5.)"


Ingrandimento

[ Immagini e Notizie da Il Solco ]