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      Una carezza femminea casta e lieve, sfiorando la ricciuta chioma del fanciullo, basta per svegliare la sua impressionabilità e per rivelargli la sorte che, fra le tenebre del futuro, lo attende. Ma la donna, che diede alimento al precoce amore, scende presto Ombra fra ombre. E sul suo sepolcro Edgar si abbandona, ogni notte, agli evanescenti sogni, intessuti di tristezza e di spiritualità, che, più tardi, suggeriranno al poeta La dormiente e Ulalume.
      Cresce, egli: ma bizzarro ed eccentrico. E i dileggi dei compagni di studii verso il taciturno permaloso scolaro aumentano la sua irritabilità naturale; e il brusco scioglimento dell'idillio con Sarah Elmira Royster, maritata quasi bimba, dalla sollecita preoccupazione paterna, a un bonomo qualunque, acuisce la sua melanconia.
      Dopo aver evitato, per miracolo, un fallimento, Allan, negoziante di tabacchi, eredita d'improvviso i milioni di uno zio. Edgar, a quell'epoca, ha sedici anni: e può, inscrivendosi studente nell'Università di Charlottesville, in Virginia, guardar con occhio sereno un avvenire, che sembrerebbe sgombro di nubi. Sembrerebbe: non è. L'orgoglio di Edgar, di fronte alle incomprensioni maligne degli altri allievi, assume rapidamente le forme di un muto disdegno e gli crea, d'attorno, la solitudine e spinge inesorabilmente la sua tristezza amara a volgersi, onde ottener momentaneo sollievo, verso il subdolo fascinatore Lete del giuoco e dell'alcool. La tragedia di Poe ha inizio in quei giorni, poichè in quei giorni, appunto, egli comincia a conoscere le lenitrici gioie dell'ebrezza.


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Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore
1924 pagine 58

   





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