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      ...Tenacem propositi virum.
      HOR.
      I.
      Il conte Camillo Benso di Cavour nacque dal marchese don Michele Giuseppe e da una ginevrina, Adelaide Susanna Sellon, il 10 agosto 1810. Antica e nobile stirpe era la sua: egregi fatti di guerra e di pace, erano stati cagione che il cognome della sua famiglia ricorresse spesse volte nelle storie del paese, al quale egli doveva maturare così grandi destini.
      Il conte Camillo ebbe da' padri suoi quel sentimento che le razze antiche e nobili, se non degeneri, hanno; quel sentimento intimo ed instintivo della storia patria, di cui sono state una parte, nel quale si fondono i ricordi del passato colle speranze dell'avvenire, e quegli e queste diventano insieme la base su cui l'uomo di Stato, non intento solo a conservare, ma ad innovare, poggia l'edificio e trova l'equilibrio della sua politica. Cotesto sentimento è la cagione per cui suole generalmente accadere che quelli i quali appartengono a famiglie già illustri nella storia d'una nazione, si trovino adatti a continuarla meglio di quelli che escano da famiglie le quali v'hanno a registrare il lor nome per la prima volta.
      A' tempi della giovinezza di Camillo Cavour, il suo cognome non era de' più amati in Piemonte. Suo padre, una gentile ed onesta persona in qualità di privato, si trovava, come vicario della città di Torino, troppa parte egli stesso d'una amministrazione pettegola, incerta e sospettosa, perchè dell'odio nutrito dal pubblico contro il governo non si versasse una gran parte sopra di lui.


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Camillo Benso di Cavour
di Ruggero Bonghi
1924, pagine 116

   





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