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      In conseguenza dava uggia al partito protestante, che desiderava la dominazione dell'Inghilterra su tutta l'Isola; e volendo perderlo cominciò, dal calunniarlo, dicendo fosse amante della regina. Lo credesse o no, Enrico Darnley, marito di essa e d'accordo cogli acattolici, lasciò che il duca di Rothsay e Ruthwen lo pugnalassero, invan rifuggito dietro alla regina, gravida. Si moltiplicarono romanzi e tragedie sugli adulterj della infelice Stuarda: essa la più bella regina d'Europa, il Rizio piccinacolo e contraffatto: lo stesso Ruthwen le dichiarò averlo ucciso perchè fautore dei Cattolici70. Così col corrompere l'opinione preparavasi l'assassinio legale che della Stuarda fece la superba Elisabetta.
      A questa Elisabetta retoriche adulazioni prodiga Giordano Bruno, chiamandola «unica Diana, qual è tra noi quel che tra gli astri il sole». Ad Oxford egli sostenne l'immutabilità dell'anima e il moto della terra, che allora era rifiutato dalla patria di Newton; ma quella Università avversava pur essa i liberi lanci dell'immaginazione, talchè il Bruno non potè durarvi. Recatosi in Germania, s'indugiò a Wittemberg, già palestra di Lutero e di Melancton, il quale vi avea tornato in onore Aristotele. Il Bruno loda la tolleranza di que' professori anche ver lui, benchè diverso di fede; e sfrenatamente esalta Lutero. «Il vicario del tiranno dell'inferno, volpe e leone, armato delle chiavi e della spada, di astuzia e di forza, di finezza e violenza, di ipocrisia e ferocia, aveva infetto l'universo d'un culto superstizioso e d'ignoranza brutale, sotto il titolo di sapienza divina, di semplicità cara a Dio. Nessuno osava opporsi a questa belva vorace, quando un novello Alcide si levò per riformar il secolo indegno, l'Europa depravata a stato più puro e più felice; Alcide superiore all'antico perchè più grandi cose compì con minori sforzi, uccise un mostro più potente e pericoloso degli antichi: e sua clava fu la penna.


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Gli eretici d'Italia
Volume Terzo
di Cesare Cantù
Utet
1866 pagine 895

   





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