Nella natura vi ha due generi di sostanza: una ch'è forma, l'altra ch'è materia, potenza e soggetto: nell'una è la facoltà del fare, nell'altra la facoltà d'esser fatto. Nella natura, per quanto si varii in infinito, la forma è una materia medesima; come si succedono seme, erba, spica, pane, chilo, sangue, seme, terra, pietra ecc. Sole le forme esteriori si cambiano ed anche s'annullano, perchè non sono sostanze, ma accidenti di queste. Ogni cosa è in ogni cosa, poichè in tutte essendo l'anima o la forma universale, da tutto si può produr tutto. Secondo la sostanza, il tutto è uno. Nessuna cosa è costante, eterna, eccetto la materia, unico principio sostanziale, che sempre rimane.
Questo principio, detto materia, può esser considerato come potenza e come soggetto. In quanto potenza, non v'è cosa in cui non possa trovarsi, come attiva o come passiva. La passiva può considerarsi o assolutamente, cioè quel che è, può essere; e allora risponde alla potenza attiva in modo che l'una non è senza l'altra. Ognuno la attribuisce al primo principio naturale, che è tutto ciò che può essere; e che non sarebbe tutto se non potesse esser tutto; onde in lui la potenza e l'atto son tutt'uno. L'universo è tutto quel che può essere per le specie medesime, e contiene tutta la materia; ma non è tutto quel che può essere per le differenze, i modi e le proprietà individuali. Non è dunque che un'ombra del primo atto e della prima potenza, e in lui l'atto e la potenza non sono la cosa stessa. Nell'anima del mondo, che è forza e potenza del tutto, le cose son tutt'uno; e scopo d'ogni filosofia è appunto il conoscer l'uno nel tutto, il tutto nell'uno.
Il senso non cape l'infinito. La verità trovasi nell'oggetto sensibile come in uno specchio; nella ragione a modo di argomentazione; nell'intelletto a modo di principio e di conclusione; nella mente colla propria forma.
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Sole
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